Una piattaforma italiana per studiare e monitorare il meteo spaziale: è Aspis, l’infrastruttura di Space weather che sarà presto realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana per comprendere al meglio e limitare anche i rischi dovuti alle tempeste solari, come quella che ha investito la Terra a inizio maggio.
Al tema è stato dedicato il convegno Caesar organizzato da Asi e Istituto nazionale di astrofisica. “Un convegno in cui abbiamo discusso i risultati ottenuti con Caesar che ha portato alla realizzazione del prototipo della prima banca dati di meteorologia spaziale di cui si doterà l’Asi”, ha detto Monica Laurenza, primo ricercatore Inaf e coordinatrice del progetto Caesar.
Gli scienziati coinvolti nel progetto appartengono a tre enti di ricerca (Istituto nazionale di fisica nucleare, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), sette università italiane (Calabria, Catania, Genova, L’Aquila, Perugia, Roma Tor Vergata, Trento) ed alcuni istituti stranieri.
Indice degli argomenti
Tempeste solari
Il Sole con le sue emissioni è la principale fonte di energia del nostro pianeta ma la sua attività non è sempre costante perché può avere sbalzi che generano della sorta di tempeste con possibili effetti su tutto il Sistema solare, tra cui il nostro pianeta. Una dimostrazione spettacolare è avvenuta proprio pochi giorni fa, attorno all’11 maggio, quando anche sui cieli dell’Italia sono stati ben visibili bagliori notturni dovuti all’interazione di particelle di vento solare con gli strati alti dell’atmosfera. Fenomeni che però possono essere anche pericolosi: “è ancora difficile quantificare in dettaglio i danni dovuti a quella tempesta ma nel nostro dipartimento abbiamo, ad esempio, avuto problemi su alcuni server”, ha aggiunto Laurenza.
Meteo spaziale
Lo studio del meteo spaziale è importante sia per la messa in sicurezza delle tecnologie, perché si stima che eventi più gravi rispetto a quello di maggio possano produrre danni per miliardi di euro, sia per la salute umana, ad esempio per gli astronauti o i passeggeri di voli intercontinentali.
Banca dati italiana
Caesar ha permesso di sviluppare la prima banca dati italiana del settore e il suo successo apre ora le porte a un sistema più ampio denominato Aspis: “Un’infrastruttura il cui obiettivo – ha detto Giuseppe Sindoni, capo progetto di Aspis per l’Asi – è diventare il nodo di aggregazione e sviluppo delle attività scientifiche legate alla ricerca sullo Space Weather della comunità scientifica Italiana”.
“La scienza supportata da Aspis – ha aggiunto Sindoni – ha l’obiettivo di permettere alla comunità scientifica nazionale di cogliere le opportunità di partecipazione che si apriranno in ambito Ue e internazionale, sia nell’ ambito della modellistica e analisi dati, che in quello della strumentazione, fornendo supporto e strumenti per lo studio dell’ambiente lunare, cislunare o marziano, per valutare gli effetti sui payload e sugli astronauti, per lo studio delle magnetosfere e delle superfici planetarie”.