Ingegneria dei Sistemi (Ids), controllata di Fincantieri NexTech, ha verificato con successo le prestazioni del Biomass Calibration Trasponder (Bct) che permetterà al satellite Earth Explorer dell’Esa, nell’ambito della missione Biomass, di fornire elementi essenziali sulla salute delle foreste e sulla reale correlazione tra le emissioni di anidride carbonica, le attività di deforestazione e il degrado forestale.
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Misurare la biomassa delle foreste
Il satellite è in corso di realizzazione a New-Norcia, in Australia, da Airbus Defense and Space Ltd, al quale l’Esa ha accordato il contratto in veste di general contractor. Earth Explorer, quando sarà lanciato nell’agosto del 2023 su razzo Vega, sarà il primo satellite dotato di un’antenna del diametro di 5 metri e del peso di 600 kg accoppiata ad uno strumento radar ad apertura sintetica operante in banda P, capace di determinare la biomassa contenuta nelle foreste (tropicali, temperate e boreali) con un tasso di precisione impossibile da parte di strumenti terrestri fornendo così elementi essenziali per la conoscenza del ciclo del carbonio e per il ruolo che ha nei mutamenti climatici. Le informazioni raccolte forniranno mappe di eccezionale accuratezza e saranno un supporto essenziale alle Nazioni Unite per stabilire quale sia la correlazione tra la deforestazione e la riduzione della quantità di ossigeno in rapporto invece a quella di anidride carbonica.
Il test di validazione in Olanda
Il trasponder di calibrazione, sviluppato e realizzato da Ids in collaborazione con C-Core, avrà il ruolo di ricevere dal satellite i segnali e trasmetterà a sua volta un segnale di riferimento per garantire l’esatta calibrazione del radar presente in orbita. Dal punto di vista strettamente tecnico, l’antenna Bct di Ids è stata configurata come un “array” planare polarizzato dual-lineare passivo, realizzato attraverso l’assemblaggio di quattro segmenti di antenna, e risponde a una serie di requisiti di radio frequenza (Rf) impegnativi in termini di guadagno del segnale, Sll, Xpd, squilibrio dei canali, stabilità del puntamento elettrico e altri fattori. L’azienda ha definito lo sviluppo di questa apparecchiatura come l’attività più impegnativa mai affrontata in tema di antenne multidisciplinari. In ogni caso, le sue prestazioni sono state verificate con successo tra marzo e aprile scorsi presso l’Esa Hertz (Hybrid European RF and Antenna Test Zone) che si trova presso l’Estec, il centro tecnico dell’Agenzia Spaziale Europea che si trova a Noordwijk, in Olanda.