“Lo spazio è un settore in espansione e che sarà utile anche per diversificare, riconvertire imprese italiane che operano nel settore automotive, perché il settore dell’aerospazio è il più simile in alcuni campi al settore dell’automotive e alle imprese che operano nella filiera della componentistica”.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, con delega per lo Spazio, Adolfo Urso, non ha solo tracciato la rotta, ma ha anche anticipato le prossime mosse: “Su questo opereremo nelle prossime settimane per contribuire, con gli strumenti che il Governo ha, affinché le imprese possano diversificare le proprie attività produttive e in alcuni casi riconvertirle in un comparto sicuramente in grande espansione”.
Intervenendo all’evento “60 Anni dell’Italia nello Spazio: dal lancio del Satellite San Marco alla corsa alla Luna e a Marte”, organizzato dall’Agenzia spaziale italiana a Roma per celebrare la quarta Giornata nazionale dello spazio, il ministro Urso ha ricordato che “sessant’anni fa l’Italia entrava in orbita con il primo lancio del satellite San Marco 1, interamente italiano. Da quel 15 dicembre 1964 abbiamo fatto passi significativi”.
Indice degli argomenti
Urso: “Space economy riveste un ruolo centrale”
Su X il ministro, riportando una sua intervista rilasciata al Corriere della Sera, scrive che “la space economy riveste un ruolo centrale nella politica del Governo per lo sviluppo e la competitività del sistema industriale, ora più che mai aperto anche ai privati”.
Il ministro: “Sicurezza cardine della legge sullo spazio”
A questo proposito, “la nuova legge per lo spazio in discussione al Parlamento stabilirà le norme per le imprese che si accingono ad operare nel settore spaziale, operando una valutazione dei rischi e regolamentando la responsabilità da danni causati da incidenti in orbita. Mettiamo al centro la sicurezza. Non sarà un freno ma un volano che produrrà chiarezza per l’intero comparto”, ha spiegato il titolare del Mimit. Urso ha anche annunciato che la nuova legge sarà approvata entro la prossima primavera.
Urso: “Allocate altre risorse per le Pmi dello spazio”
“Nella legge – ha continuato il ministro – abbiamo allocato altre risorse per le Pmi con una riserva negli appalti per le piccole e medie imprese affinché anch’esse possano crescere in maniera significativa nella loro attività imprenditoriale nei distretti industriali accanto alle grandi imprese che fanno gran parte dei risultati nella nostra economia”
Italia, potenza nel settore
“La via italiana allo spazio c’è, l’Italia è una potenza spaziale a tutti gli effetti, grazie all’Asi e a tutto sistema spaziale, siamo presenti su tutti i fronti”, ha rimarcato invece Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, sempre in occasione dell’evento “60 Anni dell’Italia nello Spazio: dal lancio del Satellite San Marco alla corsa alla Luna e a Marte”, organizzato proprio dall’Asi.
“Lo spazio sarà una parte importante del nostro futuro economico e sociale, che parte dal passato, si articola su azioni presenti e porta al futuro – ha aggiunto -. Oggi ricordiamo i 60 anni del lancio del San Marco 1, satellite costruito e lanciato da un team di italiani.
Asse imprese, ricerca e atenei
“Da allora il sistema italiano dello spazio – ha affermato ancora Valente – è cresciuto e si è consolidato e oggi l’Italia è in grado di coprire tutti i domini importanti per lo spazio, dall’osservazione, all’esplorazione, allo studio e sviluppo, grazie a un sistema integrato da imprese, centri di ricerca e università”.
7,3 miliardi di investimenti
L’Italia infatti ha ottime prospettive di valore nel settore spaziale, avendo raggiunto circa 2,9 miliardi di euro ed è destinata a espandersi anche grazie agli investimenti pari a circa 7,3 miliardi di euro previsti per i programmi spaziali fino al 2026.
A livello globale invece, la space economy è valutata a 630 miliardi di dollari nel 2024, con proiezioni che lo vedono crescere fino a 1.800 miliardi di dollari entro il 2035. Uno slancio alimentato da un crescente interesse verso tecnologie innovative, quali l’intelligenza artificiale e i sistemi autonomi, e da solidi investimenti sia pubblici che privati. Nel solo 2024, il settore ha visto un’impennata degli investimenti privati, con le startup spaziali che hanno raccolto 6,5 miliardi di dollari nel primo trimestre, più del doppio rispetto all’anno precedente.