Entro il 2025 Thales Alenia Space costruirà un enorme stabilimento industriale per la realizzazione di satelliti a Roma, all’interno del Tecnopolo Tiburtino, per la realizzazione di satelliti.
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Nascerà una Space factory
Nel corso di un sopralluogo al Tecnopolo da parte dell’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia e dei responsabili del consorzio, Domenico D’Andrea, senior advisor space smart factory di Thales Alenia space, ha spiegato l’azienda aprirà “uno stabilimento per la produzione di satelliti, per il loro assemblaggio, per i test e per l’integrazione. Siamo in una fase iniziale e stiamo ancora verificando le date ma crediamo di poter inaugurare a inizio 2025. Sarà una vera e propria space factory”.
Due nuovi data center di Aruba
Poco più in là due grandi strutture in cemento, già a buon punto, ospiteranno già all’inizio del 2024 i primi due data center di Aruba, il colosso italiano del web. Un investimento da 300 milioni di euro per un impianto dalla portata energetica di 66 megawatt, “come 22 mila appartamenti”.
La “Silicon Valley” di Roma
A Roma, estrema periferia est, sorgono gli uffici e le sedi del Tecnopolo Tiburtino, la Spa controllata dalla Camera di Commercio che conta tra gli azionisti anche Roma Capitale, Regione Lazio ed Enea. Un distretto industriale ad alto tasso tecnologico – soprattutto aerospazio, tecnologie per la Difesa, Ict – con 2.500 addetti e più di 150 aziende insediate (più una trentina di start-up) che vuole crescere ancora.
Unire imprese e università
Con l’assessore Veloccia, al tour tra le imprese con la stampa, l’ad di Tecnopolo Erino Colombi, il presidente Giuseppe Gori e il direttore Gianluca Sammaritano. E ci sono le imprese: per esempio la Medlogix, che produce macchine per l’ipertermia oncologica; c’è la Sds, che da 25 anni progetta e realizza apparecchiature elettroniche militari e satellitari. Gli imprenditori hanno evidenziato la difficoltà di trovare personale altamente specializzato. Ma l’assessore Veloccia ha spiegato: “Stiamo lavorando al Rome Technopole, proprio per mettere insieme il mondo delle imprese e quello dell’università e della ricerca“. Una delle parole d’ordine infatti è contaminazione, come ha ribadito il presidente Gori: “Questo dà ricchezza: facciamo relazioni, creiamo consorzi”.