Thales Alenia Space (Tas) si prepara a lanciare per la fine di gennaio il secondo satellite della costellazione Cosmo-SkyMed commissionato da Asi e Ministero della Difesa italiano. Il modulo, assemblato presso la sede romana dell’azienda per compiere osservazioni radar, è stato già inviato a Cape Canaveral, in Florida, per essere pronto alla messa in orbita entro il mese corrente.
Con questa missione, la joint-venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) dà il benvenuto al nuovo anno lasciandosi alle spalle un 2021 denso di soddisfazioni in diversi campi come l’osservazione della Terra, la navigazione, la connettività e l’esplorazione dello Spazio. Nel settore delle infrastrutture orbitali, ha rafforzato la propria posizione con la conferma del contratto per il modulo Esprit, dedicato alle comunicazioni e al rifornimento della futura stazione in orbita cislunare Gateway, inoltre è stata incaricata di produrre altri due moduli cargo pressurizzati – il numero totale ora è di 20 – per il modulo di rifornimento Cignus della Stazione Spaziale Internazionale, e altrettanti per Axiom Space dedicati invece alla prima stazione spaziale commerciale.
Thales Alenia Space sta inoltre lavorando ai sistemi termomeccanici dello European Service Module di Orion, la navicella spaziale che fa parte di Artemis, il programma della Nasa per riportare l’uomo sulla Luna nel 2024. La stazione che sarà realizzata sul suolo del nostro satellite naturale sarà poi utilizzata per le future missioni di esplorazione su Marte. Ci sono stati progressi anche riguardo alla seconda missione EcoMars per Euclid, dedicata allo studio dell’energia e della materia oscura. È stata inoltre completata l’integrazione del carico e della piattaforma per Swot (Service Water and Ocean Topography), il satellite oceanografico sviluppato congiuntamente tra Nasa e agenzia spaziale francese (Cnes) che sarà pronto per il lancio nel corso dell’anno.
Anche nel campo dei satelliti per telecomunicazione, Tas ha concluso nuovi accordi che confermano il suo ruolo di primo piano in questo campo. Sarà infatti la società franco-italiana ad occuparsi di Lightspeed, la costellazione di Telesat che sarà composta da 298 satelliti da bassa orbita e offrirà una velocità di trasmissione pari a diversi Terabit/s a livello globale. Dopo il preliminare firmato nel 2020, Tas ha anche finalizzato un accordo con Nusantara Tiga (Snt) per sviluppare un satellite per comunicazione a banda larga Satria, destinato a permettere la connettività anche nelle zone più periferiche dell’Indonesia. Inoltre sono ben cinque i contratti raccolti nel 2021 per satelliti geostazionari: Sicral 3A e 3B per il Ministero della Difesa italiano, Hts 113bt per l’operatore indonesiano Telkomsat e gli Astra 1P e Astra 1Q per l’operatore Ses.
Tas è stata anche scelta dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla Commissione Europea per realizzare 6 dei 12 nuovi satelliti della costellazione Galileo di seconda generazione oltre che per continuare a aggiornare la sicurezza del segmento di terra della prima generazione del sistema di geoposizionamento europeo. In questo modo Galileo diventerà ancora più affidabile e preciso, in particolare per i veicoli a guida autonoma (automobili, treni e navi). Per l’aviazione sono in fase di implementazione i servizi di Safety of Life mentre sono state già effettuate dimostrazioni di volo con Asecna (Agenzia per la sicurezza della navigazione aerea per l’Africa e l’Oceano Indiano) per preparare il sistema di navigazione satellitare destinato a coprire l’Africa.
Tra i risultati di rilievo per Thales Alenia Space ci sono anche il lancio del satellite Ses 17 e di Syracuse 4A per il Ministero della Forze Armate francese, entrambi realizzati sulla piattaforma Spacebus Neo con propulsione elettrica. Sempre per il governo di Parigi, sono stati messi in orbita 3 satelliti di tipo Sigint (space-based electronic signals intelligence) per il sistema Ceres (CapacitÉ de Renseignement Électromagnétique Spatiale). Nel 2021 sono stati inoltre compiuti numerosi investimenti nell’integrazione satellitare (Madrid), nell’ecosistema spaziale e nella produzione di moduli pressurizzati (Torino, dove è stata raddoppiata la capacità produttiva), ma soprattutto nella digitalizzazione con la creazione di centri di eccellenza a Lussemburgo e a Charleroi (Belgio) denominati FabLab e che si sommano a quelli di Tolosa, Cannes, Roma e Torino.