SpaceX spenderà circa 2 miliardi di dollari per lo sviluppo del suo razzo Starship entro la fine dell’anno. Lo ha anticipato il proprietario della società spaziale Elon Musk, rispondendo alle domande degli abbonati durante una discussione audio su Twitter Spaces.
Musk ha inoltre affermato che la società “non prevede la necessità di raccogliere fondi” per rafforzare ulteriormente il programma Starship e le sue altre iniziative. “Per quanto ne so – ha detto -, non abbiamo bisogno di raccogliere finanziamenti incrementali per SpaceX”.
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Starship torna presto a volare
Nel corso di questa conversazione il miliardario fondatore di SpaceX ha anche rivelato che il prossimo lancio di Startship dovrebbe essere effettuato entro pochi mesi. “La mia aspettativa per il prossimo volo sarebbe di raggiungere l’orbita”, ha detto Musk.
Dopo il fallito lancio con esplosione dello scorso 20 aprile, il ceo di SpaceX ha confidato che “il risultato è stato più o meno quello che mi aspettavo, e forse ha leggermente superato le mie aspettative”.
Ambientalisti sul piede di guerra
Intanto alcune organizzazioni ambientali hanno fatto causa all’Agenzia federale statunitense per l’aviazione (Faa) dopo il recente fallimento del lancio del razzo Starship di SpaceX, esploso pochi minuti dopo il decollo. Stando agli atti giudiziari, le organizzazioni hanno accusato l’Agenzia di non aver verificato in maniera adeguata le ripercussioni del lancio sul piano ambientale.
Il razzo è stato lanciato il 20 aprile scorso dal Texas meridionale, per poi esplodere sopra le acque del Golfo del Messico dopo circa quattro minuti dal decollo. Stando all’accusa, la Faa “non ha rispettato le norme ambientali, non avendo esaminato in maniera adeguata gli impatti dell’operazione sull’ambiente e sulle comunità circostanti”. Le organizzazioni hanno lamentato la “distruzione di alcuni tra i più importanti habitat per gli uccelli migratori nel continente”.
L’ultima missione
SpaceX ha lanciato con successo da Cape Canaveral, in Florida, il razzo Falcon 9 Heavy per collocare in orbita satelliti di telecomunicazioni di ViaSat, Astranis e Gravity Space. La società spaziale di Musk aveva rinviato per tre volte il lancio, l’ultima il 28 aprile, a soli 59 secondi dalla partenza, senza fornire dettagli sulle ragioni. La finestra di lancio dalla rampa 39 del Centro spaziale Kennedy si è aperta il 1° maggio alle 2.26 ora italiana, e il lancio è stato effettuato un’ora dopo.
Falcon 9 Heavy, sesto volo
Questo è stato il sesto volo del Falcon 9 Heavy dal 2018. Si tratta, secondo SpaceX, di “uno dei vettori più potenti del mondo”, e può trasportare fino a 64 tonnellate di carico. Lungo 70 metri e largo 12, è dotato di due propulsori che si separano dopo il lancio, assieme al primo stadio, che è recuperabile.
I tre satelliti a bordo
I tre satelliti che trasporta sarannpo posizionati in orbita geostazionaria a 35.000 chilometri dalla Terra. Il più grosso dei tre è il ViaSat-3 Americas, del peso di 5,4 tonnellate e delle dimensioni di uno scuolabus. Gli altri due sono Arcturus, della Astranis, di poco più di 300 chili, e GS-1, un “cubesat” operato da Gravity Space.