La Space tech economy vale in Europa 26,3 miliardi di euro. Un giro d’affari quadruplicato rispetto al valore registrato nel 2017 e sostenuto dall’aumento degli investimenti in venture capital, che nel 2021 hanno raggiunto i 3 miliardi di euro, valore triplicato nel giro di un anno e destinato a crescere anche nel corso del 2022. Sono le stime della Fondazione Amaldi, che ieri ha presentato a Torino una serie di elaborazioni di scenario in occasione della sesta edizione di “Primavera dell’Innovazione”, la conferenza annuale dedicata all’analisi dei trend, all’individuazione delle sfide e alla verifica delle opportunità nell’ambito dell’innovazione e del trasferimento tecnologico in Italia.
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Le sfide del settore
L’evento si è concentrato sul ruolo svolto dalle tecnologie spaziali nell’abilitare nuovi modelli di business a supporto dei settori industriali tradizionali nel contesto della New Space Economy. L’Italia d’altra parte possiede una catena del valore completa nel settore spazio, ma l’ecosistema del New Space fatica ancora a decollare. Bisogna quindi avviare una transizione da un settore aerospaziale basato sulla programmazione e il finanziamento pubblico verso un vera industria commerciale. Il settore, secondo la Fondazione, ha il compito di prendere coscienza che sviluppo commerciale e sostenibile debbano trovare un punto d’incontro, che il ruolo delle tecnologie spaziali sia ormai chiave per ogni settore industriale a diverso livello e che sia necessario un cambio di rotta nella relazione tra capitale pubblico e capitale privato. Bisogna quindi verificare se sia possibile intraprendere uno sviluppo in grado di coniugare tecnologia, finanza e sostenibilità attraverso l’integrazione delle tecnologie spaziali permettendo loro di contribuire a uno sviluppo commerciale competitivo a livello nazionale ed europeo, sui verticali industriali in funzione del ruolo degli stakeholder e delle opportunità offerte dagli investitori.
Il ruolo di Torino nella crescita della Space tech economy
Stando ai dati forniti dalla Fondazione, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di startup nel settore Space Tech. Si parla di 375 società distribuite prevalentemente nei 13 distretti dell’industria aerospaziale, per un valore di circa 2 miliardi di euro.
Ma è necessario guardare oltre i confini nazionali per competere a livello globale sul piano della ricerca e dell’innovazione. La scelta della sede per organizzare l’evento, non è stata del resto casuale: il Piemonte – e Torino in particolare – rappresenta un punto nodale per l’intero settore, e un trampolino di lancio per promuovere cooperazioni internazionali: il programma Città dell’aerospazio di Torino è infatti il progetto di riferimento intorno al quale ruoteranno molte delle risorse del Pnrr dedicate al rilancio del distretto industriale piemontese, circa 1,15 miliardi di euro.