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L’industria spaziale europea sotto pressione. Aschbacher. “Proporremo misure ad hoc”



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Nel media briefing a seguito del Consiglio dell’Esa del 24 ottobre il direttore generale dell’Agenzia spaziale ha annunciato i primi provvedimenti al vaglio fra cui l’aumento degli anticipi sui nuovi contratti, dall’attuale 10-15% fino al 35%, per sostenere le aziende più in difficoltà: “Puntiamo ad assicurarci che l’attuazione dei programmi proceda bene”

Pubblicato il 28 ott 2024



Space Economy, Italia, Europa

Disco verde a nuove misure a sostegno dell’industria spaziale. Le ha proposte l’Agenzia spaziale europea. Dopo la riunione del Consiglio dell’Esa, i suoi vertici hanno reso noto di aver messo a punto alcuni provvedimenti per aiutare le imprese del settore. Per esempio, con l’aumento dell’importo degli acconti sui nuovi contratti per fornire un’ancora di salvezza alle aziende che stanno riscontrato difficoltà commerciali.

“In generale, l’industria è sotto pressione ed esaminiamo molto attentamente la situazione – ha detto il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher -. “Puntiamo ad assicurarci che l’attuazione dei programmi proceda bene”.

Queste pressioni hanno incluso gravi perdite per Airbus Defence&Space, che lo scorso giugno ha registrato un onere di quasi 1 miliardo di dollari sui programmi spaziali e ha annunciato il 16 ottobre di voler tagliare 2.500 posti di lavoro entro la metà del 2026. Il gigante francese dell’aerospazio dovrebbe fornire maggiori dettagli in un annuncio sui risultati trimestrali il 30 ottobre.

Nuovi contratti: aumenti degli anticipi

Una mossa, ha affermato Aschbacher, è quella di aumentare l’entità degli acconti che l’Esa versa alle aziende quando firmano nuovi contratti. Attualmente questi acconti sono pari al 10-15% dell’importo complessivo del contratto, ma secondo il direttore generale potrebbero aumentare fino al 35% a seconda del progetto.

Un’altra misura è quella di permettere alle aziende di fornire “deliverable parziali” per il pagamento delle milestone del contratto. Queste consegne parziali si tradurrebbero in pagamenti parziali, il che, secondo Aschbacher, aiuterebbe il flusso di cassa delle aziende.

Spazio: nozze Airubs-Thales?

Queste misure giungono in concomitanza con la notizia che Airbus ha avviato colloqui con Thales per un potenziale matrimonio di almeno una parte delle loro attività spaziali. Entrambe hanno sofferto per il calo della domanda di satelliti commerciali per le comunicazioni geostazionarie e ambedue le società sono anche importanti appaltatori dell’Esa.

Mancanza di redditività

Aschbacher ha osservato che l’eventuale mancanza di redditività delle attività spaziali di queste aziende deriva dalla mancanza di commesse private e non dalle attività dell’Esa. “Anche se ciò si ripercuote sull’intero ecosistema”, ha detto, includendo anche i le ditte subappaltatrici.

Il direttore dell’Agenzia spaziale non si è espresso sulla notizia di un’eventuale fusione tra i segmenti spaziali di Airbus e Thales. Ha solo osservato che se un accordo dovesse andare in porto avrebbe “un impatto importante” sull’Esa, aggiungendo che comunque “è troppo presto per fare commenti perché la discussione è ancora all’inizio”.

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