Kuiper è pronta al decollo e annuncia di avere stretto accordi per 83 lanci nei prossimi 5 anni con i quali saranno messi in orbita 3.236 satelliti a bassa orbita per creare una delle più grandi reti internet satellitari a banda larga, capace di fare concorrenza sia a OneWeb sia a Starlink.
L’annuncio è stato dato a Colorado Springs dove in corso l’International Space Symposium aggiungendo che l’accordo riguarda Arianespace, United Launch Allies (Ula) e Blue Origin, di proprietà dello stesso Jeff Bezos che, come è noto, è anche il fondatore di Amazon e il finanziatore di Kuiper. Secondo portavoci di Amazon è la più grande pianificazione di lanci in termini finanziari che sia mai stata fatta e la scelta di non affidarsi solo al Blue Origin è stata motivata con l’esigenza di dare maggiore sicurezza al programma e di contenere i costi. Tutti e tre gli operatori infatti utilizzeranno razzi di nuova generazione che sono ancora in fase di sperimentazione anche se da Amazon fanno sapere che entro il 2022 saranno effettuati due lanci sperimentali.
Si tratta della più grande commessa commerciale mai ricevuta anche per Arianespace che per Kuiper opererà 18 lanci con il nuovo razzo Ariane 6 che adotterà i nuovi motori P120C per le prime due missioni e per le successive 16 sugli ancora più capienti Ariane A64 spinti dagli ancora più potenti P120C+. Ogni lancio porterà in orbita 40 satelliti Kuiper, ha fatto sapere il ceo di Arianespace, André-Hubert Roussel senza fornire dati finanziari, ma aggiungendo che i lanci avverranno tra il 2024 e il 2027 presso lo spazioporto europeo di Korou, nella Guiana Francese, e che l’accordo arriva dopo 2 anni e mezzo di colloqui. Amazon ha già siglato un accordo con Abl Space Systems per i razzi RS1.
La Ula – joint venture tra Lockeed Martin e Boeing – metterà invece a disposizione i suoi Vulcan Centaur per 38 lanci da 45 satelliti l’uno mentre il New Glenn di New Origin saranno capaci di portare ben 61 Kuiper alla volta. Con l’azienda parente il contratto è di 12 lanci con opzione per altri 15. L’obiettivo è metterne in orbita, come già detto, 3.236 in totale con l’impegno di renderne operativi almeno la metà entro il 2026, pena la decadenza della licenza accordata alla Kuiper dalla Federal Communications Commission nel 2020. Con i lanci pianificati si arriva a 3.162, dunque i conti tornano (o quasi) e Bezos si tiene in tasca altri 15 lanci che potrebbero aggiungere altri 900 e più satelliti alla sua costellazione.
L’unico punto interrogativo del piano è lo stato di avanzamento dello sviluppo dei nuovi grandi razzi destinati a portare in orbita i satelliti di Kuiper. Tutti e tre i programmi hanno subito diversi ritardi, anzi quelli ad averli più gravi è proprio Blue Origin a causa della messa a punto dei motori BE-4. I P120C e P120C+ europei invece hanno già effettuato la prima accensione di validazione e potranno avvalersi dello sviluppo congiunto con i Vega-C di Esa. Recentemente OneWeb, che aveva un contratto con Roscomos, si è dovuta rivolgere alla concorrente SpaceX per portare a compimento il proprio programma di lanci.