Eva Berneke sarà il prossimo amministratore delegato di Eutelsat. La manager danese prenderà dal primo gennaio il posto di Rodolphe Belmer, che aveva già annunciato le sue dimissioni per prendere le redini di Atos, società francese specializzata in Information Technology.
Dallo stesso settore viene la Berneke, che ricopre identico ruolo nella Kmd, società del gruppo giapponese Nec dove ha lavorato per 7 anni, e riveste anche altre cariche come membro nei consigli di amministrazione della Vestas Wind Systems, della Ecole Polytechnique, ateneo di eccellenza francese, e della Lego, il gigante delle costruzioni giocattolo a mattoncino di plastica. Anche la formazione della Berneke, oltre che la sua carriera, abbraccia la patria Danimarca e la Francia.
Si è infatti laureata alla Danmarks Tekniske Universitet (Dtu) e ha un master in business administration conseguito all’Insead (Institut européen d’administration des affaires) di Fontainebleu, riconosciuto come uno dei migliori istituti post-lauream migliori al mondo. La Berneke dunque ha un profilo “europeo”, possiede competenze notevoli nel campo delle telecomunicazioni e dell’informatica e ha dato un contributo essenziale nel trasformare la Kmd, da fornitore di servizi di proprietà statale in una digital company in grado di competere alla pari con gli altri concorrenti di mercato.
Dominique D’Hinnin, chairman di Eutelsat definisce quella della Berneke una “profonda esperienza nei settori sia della tecnologia sia delle telecomunicazioni”. “Insieme con i miei colleghi del consiglio di amministrazione – ha dichiarato D’Hinnin – sono sicuro che Eva è la persona giusta per condurre la transizione di Eutelsat verso i settori di business della connettività facendo leva sui suoi punti di forza nel campo delle telecomunicazione e mettendo a frutto il suo investimento in OneWeb”.
Eutelesat è infatti diventato da poco il secondo azionista di OneWeb, startup britannica specializzata in servizi a larga banda operati con satelliti a bassa orbita che, dopo un periodo di sperimentazione in Alaska, diventeranno globali grazie ad una rete di 648 satelliti, poco più della metà già in orbita. Eutelsat possiede il 22,9% di OneWeb contro il 42% detenuto dall’indiana Bharti Enterprises e altre quote sono in mano al governo britannico, SoftBank, Hanwha e Hughes Network Systems.
La Berneke è chiamata anche a migliorare i conti di Eutelsat. Il bilancio della società francese ha visto una perdita delle entrate del 4,4% nel terzo trimestre (287 milioni di euro contro i 324 milioni segnati nello stesso periodo del 2020) dovuti principalmente ad un calo del 6,5% per i servizi di trasmissione a causa degli effetti della pandemia. Nello stesso periodo, i servizi a banda larga fissa hanno avuto un balzo del 65% raggiungendo i 14,6 milioni di euro su base annua mentre quelli di connettività mobile sono saliti solo dello 0,8%, poco sopra la soglia dei 17 milioni di euro.