È previsto per il mese di giugno il volo inaugurale di Vega C e fissata al 22 giugno la partenza dalla base di Kourou, in Guyana del primo Ariane 5 dell’anno, il VA257, per la messa in orbita dei due satelliti geostazionari per le telecomunicazioni, Measat-3d e Gsat-24. E riguardo ad Ariane 6 si punta al traguardo per la fine dell’anno. Questi gli annunci in occasione di un incontro ristretto con la stampa a Roma – a cui ha partecipato anche Spaceconomy360 – del ceo di Arianespace, Stephane Israel. Incontro in cui è stato fatto il punto anche sui numerosi progetti in cantiere e sulle potenzialità prossime venture a partire da quelle frutto dell’accordo senza precedenti siglato con Amazon a inizio aprile.
Indice degli argomenti
L’accordo con Amazon
In dettaglio, Arianespace eseguirà 18 lanci di Ariane 6 per il Progetto Kuiper di Amazon in un periodo di tre anni dallo spazioporto europeo della Guyana francese. Dei 18 lanci previsti per il dispiegamento del Progetto Kuiper, 16 saranno effettuati con una versione avanzata dell’Ariane 64. E a tal proposito Israel ha ricordato che “il contratto Kuiper, come tutti i contratti Ariane 6 a regime, tiene pienamente conto dell’accordo concluso quest’estate tra l’Agenzia Spaziale Europea e gli Stati membri per quanto riguarda il finanziamento e la gestione di Ariane 6 e Vega-C, che richiede di riservare all’Europa almeno 4 lanci istituzionali all’anno su Ariane 6 e 2 per Vega C”.
Mercato potenziale da 3,35 miliardi all’anno
Il ceo dell’azienda ha anche fatto il punto sul business: “Il mercato potenziale accessibile per Arianespace nel periodo 2021-2030 è di 3,35 miliardi di dollari all’anno”. Mercato che include le grandi costellazioni commerciali non geostazionarie, per una fetta di mercato di circa 1,67 miliardi di dollari, i satelliti commerciali geostazionari – 510 milioni di dollari da convogliare attraverso Ariane 6 – i satelliti istituzionali europei, 500 milioni di euro attraverso I nuovi lanciatori Ariane 6 e Vega C, le piccole costellazioni commerciali non geostazionarie (350 milioni di dollari con Vega C e Ariane 6) ed i satelliti export non geostazionari (215 milioni di dollari sempre attraverso Vega C e Ariane 6).
Ariane 6: ecco gli obiettivi
Ariane 6 è stato progettato fin dall’inizio per essere scalabile e in grado di integrare, durante la sua vita e su base regolare, nuove tecnologie. Dei 18 lanci A64, 16 A64 beneficeranno di un aumento della potenza dei booster solidi P120C (chiamati versione “P120C+”). Lo sviluppo incrementale di Ariane 6 ha lo scopo di migliorare regolarmente le prestazioni delle soluzioni di lancio offerte da Arianespace e di soddisfare sempre meglio le esigenze dei clienti istituzionali e commerciali. Lo scopo dei test combinati è testare tutte le interfacce e le corrette comunicazioni tra il lanciatore Ariane 6 e le strutture di terra del nuovo Ariane 6 (Base di Lancio). Saranno testati anche il software di volo e le operazioni di riempimento e svuotamento del serbatoio, in quanto sono vitali per garantire una sequenza di lancio senza intoppi.
I satelliti Platino per l’Osservazione della Terra
Arianespace si è aggiudicata a inizio anno un contratto di lancio da parte di Sitael, con l’Agenzia Spaziale Italiana come cliente finale, per mettere in orbita i satelliti Platino 1 e 2, tra il 2022 e il 2024 su Vega e Vega C. Platino 1 e 2 sono piccoli satelliti di osservazione della Terra che operano su orbite eliosincrone. Platino 1 imbarcherà un radar ad apertura sintetica (Sar), operante nella banda X, mentre Platino 2 porterà uno strumento termico ottico.
Platino è una piattaforma versatile, multi-missione, ad alta tecnologia e tutta italiana, adatta a un ampio ventaglio di applicazioni che sarà equipaggiata con vari strumenti – sia radar sia ottici – che garantiscono risoluzioni ottimali e un computer di bordo in grado di acquisire e scaricare un gran numero di immagini.
La piattaforma Platino è stata sviluppata da un consorzio temporaneo costituito tra Sitael, Leonardo, Thales Alenia Space (una joint venture tra Thales al 67% e Leonardo con il 33%) e Airbus Defense and Space; è stata progettata per supportare una vasta gamma di missioni in diversi scenari operativi che vanno dall’osservazione della Terra alle telecomunicazioni e alle missioni scientifiche. Questa piattaforma garantisce una riduzione dei costi di sviluppo e operativi in un contesto di mercato estremamente competitivo, supportando un posizionamento strategico delle industrie italiane in un settore dove stanno nascendo nuovi sistemi spaziali come le megacostellazioni.