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Argotech, Meloni in visita allo Space Park



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La presidente del Consiglio accolta nella nuova sede di San Mauro Torinese dal ceo David Avino: “Noi tra le pochissime aziende con il 100% di capitale italiano”

Pubblicato il 14 mar 2025



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Tappa allo Space Park di Argotec per Giorgia Meloni. La premier ha visitato una delle più avanzate fabbriche di satelliti di piccole dimensioni in Europa. Accompagnata dall’amministratore delegato David Avino, la presidente del Consiglio ha fatto visita al quartiere generale dell’azienda, inaugurato lo scorso 18 ottobre, su un’area ampia 60.000 metri quadrati alle porte di Torino, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Leadership spaziale

L’Argotec, una delle quattro aziende scelte dalla Nasa per il programma Rapid Spacecraft Acquisition Services, produce micro satelliti di nuova generazione e punta a conquistare la leadership nel settore spaziale a livelli italiani e internazionale.

Meloni si era congratulata con l’azienda in occasione del lancio del primo satellite nell’ambito della missione Iride che vede protagonista proprio Argotec. La premier ha sottolineato l’importanza del suo contributo all’industria aerospaziale italiana.

Investimenti in innovazione

“La visita della premier Meloni arriva in un momento particolare in cui stiamo raccogliendo tanti investimenti fatti negli anni, investimenti in innovazione, in tecnologia. Soprattutto è il riconoscimento del made in Italy perché siamo ancora una delle pochissime aziende 100% di capitale italiano”, ha detto Avino.

Azienda unica

“A oggi siamo l’unica azienda che ha mandato satelliti nello Spazio, anche nello Spazio profondo, quindi per noi è sicuramente una bella soddisfazione la visita della premier – ha aggiunto Avino -. Io non faccio mai richieste, non è mio costume. Abbiamo portato il primo ministro all’interno del nostro Space Park per farle vivere proprio le attività e la passione che ogni giorno svolgiamo all’interno, il lavoro fatto da ingegneri da operai e tutto il personale”.

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