Il mercato e l’industria degli eVotl sono in fase di riscaldamento e sono sempre più numerosi gli attori che si affacciano a questo settore dichiarando di essere pronti a trasformare il sogno di avere un mezzo di trasporto aereo urbano o extraurbano in realtà.
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La scommessa di Archer Aviation
Fra questi c’è Archer Aviation che ieri ha dichiarato all’agenzia Reuters di voler produrre per il 2025 circa 250 dei suoi Midnight, aerotaxi elettrico con pilota e 4 passeggeri – la capacità di carico programmata è di oltre 1.000 pound dunque circa 500 kg – per il quale conta di avere le certificazioni necessarie entro un paio di anni. Dal canto suo, la U.S. Federal Aviation Administration (Faa) non ha ancora finalizzato le norme di omologazione per questo di tipo di velivoli che promettono di dare alla mobilità quella terza dimensione in grado di liberare i grandi centri urbani di una parte del traffico che li opprime. E di farlo senza emissioni, inquinanti o climalteranti che siano.
Cento unità a United Airlines
Dal punto di vista della mobilità, gli eVotl sembrano essere parte di un sistema multimodale che fa perno sugli aeroporti e le compagnie aeree, tant’è vero che il primo accordo la Archer Aviation lo ha siglato con la United Airlines lo scorso agosto per 100 unità del Midnight versando una caparra di 10 milioni di dollari all’azienda di San Jose, in California. Lo stesso ha fatto la concorrente Vertical Aerospace (della quale è partner Leonardo) che ha un accordo con American Airlines, compagnia che ha investito nella stessa start-up britannica opzionando in tutto 300 unità delle quali 50 già regolarmente acquistate.
Airbus, Boeing e i giganti automotive
Agli eVotl si stanno dedicando attivamente i due giganti dell’aviazione civile, Airbus e Boeing, e anche grandi costruttori automobilistici come Ford, General Motors, Hyundai, Toyota, Volkswagen e Stellantis che collabora proprio con la Archer. Tecnicamente, il Midnight è un aeroplano dotato di sei motori, ognuno dotato di doppia elica, ad assetto variabile alimentati da una batteria della capacità di 74 kWh e una potenza di picco di 674 kW. Secondo Archer, si potrà ricaricare in soli 10 minuti grazie ad un’infrastruttura dedicata e percorrere 100 km fino ad una velocità massima di 250 km/h. Dunque saranno corse di breve durata, ma estremamente veloci.
Un titolo da risollevare
Dal punto di vista del business, la Archer Aviation è una start-up nata nel 2018 che impiega circa 200 persone ed è quotata alla borsa di New York con una capitalizzazione attuale pari a oltre 650 milioni di dollari, nettamente inferiore a quella iniziale quando le azioni valevano 9,97 e anche rispetto ad un anno fa quando il titolo era a 5,70 dollari invece dei 2,78 odierni con un massimo di 16,28 toccato il 19 febbraio 2021 dopo l’annuncio della fusione con Atlas Crest Investment. J.P. Morgan ha recentemente indicato un target price compreso tra 5 e 7 dollari, dunque fiducia, ma con tempi più lunghi. Infatti secondo la famosa banca d’affari la Archer nel 2025 non produrrà più di 20 eVotl.
Primo volo il 16 novembre
Non è d’accordo Adam Goldstein, ceo della start-up californiana. “Nel nostro primo anno produrremo 250 velivoli, nel terzo ne costruiremo 650 e poi saliremo a circa 2mila all’anno”. Numeri impegnativi che, al di là degli annunci, hanno bisogno di segnali concreti. A questo scopo, il prossimo 16 novembre la Archer Aviation aprirà le porte del proprio centro di Santa Clara per mostrare il primo prototipo di produzione del Midnight che compirà anche il suo primo volo di fronte al pubblico degli invitati. La palla a quel punto passerebbe alla Faa che non ha ancora definito il quadro normativo per l’omologazione di questi velivoli la cui classificazione oscilla tra quella di un piccolo aereo e un mezzo a decollo verticale come un elicottero.