IL BILANCIO

Aerospazio volano per l’Ue. Ma il settore fatica a tornare a livelli pre-Covid

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Ogni euro investito nel comparto genera 1,4 euro di indotto. Nel 2021 fatturato comunitario a 578 miliardi, ma il recupero è lento. Le imprese occupano 3,6 milioni di persone, indotto compreso. Profumo, Ad di Leonardo: “Gli 8 miliardi di fondi europei primo passo, ma ci aspettavamo di più”

Pubblicato il 29 Nov 2022

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Ripresa lenta per l’industria dell’aerospazio e della difesa in Europa. Il settore non ha recuperato i livelli di fatturato precedenti alla pandemia di Covid-19. “Il ritorno dell’industria oltre i livelli pre-covid avverrà tra il 2023 e 2025”, dice Guillaume Faury, vicepresidente dell’associazione europea del comparto e ceo del colosso francese Airbus. Che puntualizza: “Ma è meno probabile che sia nel 2023”. Mentre il presidente di Asd e ad di Leonardo, Alessandro Profumo, osserva che gli 8 miliardi di fondi Ue per il settore sono un primo passo, ma “è meno di quello che ci aspettavamo”.

Fatturato da 578 miliardi nel 2021

I prossimi 12 mesi saranno ancora in salita per il settore, secondo le previsioni degli analisti. Ma i numeri confermano quanto sia strategico il settore per l’economia europea e la sua crescita. Il fatturato totale dell’industria aerospaziale e della difesa è stato di 578 miliardi di euro nel 2021. E ogni euro di fatturato del settore ha generato ulteriori 1,40 euro di sostegno al fatturato indiretto e indotto. Un dato incoraggiante che emerge dal rapporto su “L’impatto economico dell’industria aerospaziale e della difesa europea”, presentato a Bruxelles dall’Associazione europea delle industrie aerospaziali, della sicurezza e della difesa (Asd). 

Pil del settore da 240 miliardi

Il Pil totale sostenuto dal settore è stato di 240 miliardi di euro – spiega il dossier -. Se il contributo al Pil dell’industria europea fosse un Paese a se stante, farebbe posizionare il settore al livello mediano del Pil tra i paesi Ue/europei, con un Pil superiore alle economie di 14 Paesi all’interno della regione di riferimento. Ogni euro di fatturato del settore genera 0,99 euro di Pil, un rapporto che pone tali industrie europee tra i settori a più alto valore aggiunto nell’economia europea”.

3,6 milioni gli occupati

Ricaduta positiva anche per il mercato del lavoro. Secondo i dati presentati, il livello di occupazione totale sostenuto dall’industria europea Aerospaziale e della difesa è stato di 3,6 milioni di persone, tra occupazione diretta, indiretta e indotta nel 2021. Il rapporto precisa che ogni posto di lavoro diretto nell’industria europea del settore genera altri 2,8 posti di lavoro di supporto. 

Aerospazio motore dell’innovazione

“Le nostre industrie giocano un ruolo fondamentale nel consentire un’Europa sostenibile, tecnologicamente sovrana e resiliente”, sottolinea Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo e presidente di Asd. “Reinventando e spingendo costantemente i confini della tecnologia – aggiunge -, questi domini altamente strategici in cui operiamo sono importanti motori globali dell’innovazione. Oltre all’importanza strategica del nostro settore, questo rapporto mostra i contributi significativi che le nostre industrie apportano all’economia e all’occupazione europea”. 

Fondi Ue insufficienti rispetto alle attese

“Penso che gli 8 miliardi di fondi Ue per il settore difesa e aerospazio” siano una cifra inferiore “a quello che ci potevamo aspettare”, fa notare ancora Profumo: “Penso sia un primo passo importante, ma di sicuro chiederemo che ci sia un aumento, per essere in grado di far fronte alle cosiddette tecnologie dirompenti emergenti”. “Personalmente penso che non sia solo una questione di quantità di denaro, ma è anche il modo in cui lavoriamo”, precisa il top manager italiano.

Investimenti anche per la sostenibilità

“I settori dell’aerospazio e della difesa guidano la prosperità e garantiscono una crescita sostenibile in Europa e nel mondo – gli fa eco Faury -. Gli investimenti che facciamo in posti di lavoro altamente qualificati, nell’innovazione, nella ricerca, nello sviluppo e nelle nostre vaste catene di fornitura, sostengono milioni di persone e le comunità in cui vivono”.

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