Le nuove sfide tecnologiche dell’Emilia Romagna si chiamano “Margherita” e “Iride”. E sono i primi successi della ricerca legata al settore aereospaziale. “Margherita” è un supercomputer a disposizione di Comuni ed enti locali per gestire dati di controllo sanitario (specie in materia di epidemie) e di tutela ambientale. “Iride”, invece, è un progetto di controllo dell’inquinamento dell’aria e le sue conseguenze sul suolo.
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4.600 lavoratori e 148 aziende
L’Emilia-Romagna ha accolto la sfida aereo-spaziale e il punto sulle prime attività è emerso nel corso della Commissione politiche economiche della Regione. Da questi lavori è emerso come il settore sia in crescita: 4.600 lavoratori impegnati, 148 aziende a cui si affiancano un’altra trentina di altri enti (fra cui 4 università, 11 società di consulenze e 9 centri ricerche), pari all’1% del Pil regionale. Le nuove sfide sono: data center, produzione di droni, miniaturizzazione di satelliti, ricerca di nuovi materiali propulsori.
3 milioni di finanziamenti
Lorenzo Calabri di Ricerca e innovazione Art-Er spiega che “un elemento importante della strategia regionale è stata la presentazione di un bando, la scorsa estate, dedicato ai settori dell’aerospazio e delle infrastrutture critiche, entrambi a elevato potenziale di crescita. Nove i progetti finanziati con un investimento di 3 milioni. Due delle imprese partecipanti hanno avuto la possibilità di fare sperimentazione nella missione spaziale internazionale”.
“In Italia le aziende sono lasciate troppo sole, all’estero le cose vanno molto meglio, è troppo complesso entrare in questo settore – dice Alessandro Curti, amministratore delegato dell’azienda Curti -. Eppure la nostra azienda ci è riuscita progettando, ad esempio, un elicottero moderno e innovativo, così come un drone di 5 chili che si autoalimenta con energia solare”.
Asse pubblico-privato
“L’aerospazio è un settore importante anche da un punto di vista economico – osserva Paolo Tortora, direttore di Ciri Aerospace dell’Università di Bologna -. Fare attività aeronautica e spaziale richiede competenze, capitali e persone. I capitali non mancano, ma bisogna orientare la politica per sviluppare nuove forme di collaborazione pubblico-privata. Gli attori privati giocano un ruolo davvero importante ma devono essere guidati e il pubblico deve fungere da facilitatore. Per lo sviluppo del settore in Emilia Romagna occorre favorire la crescita delle piccole medie imprese che si potrebbero aggregare a un grosso player che auspichiamo di far arrivare sul territorio”.