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Aerospazio, le pmi devono imparare a utilizzare il capital picking



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Il futuro dell’industry italiana dipende dalla capacità delle piccole e medie imprese di accedere e utilizzare efficacemente una gamma diversificata di strumenti finanziari. Bisogna essere in grado di valutare le varie opzioni di finanziamento disponibili e scegliere quelle che meglio si adattano alle esigenze specifiche

Pubblicato il 23 lug 2024



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L’industria aerospaziale italiana è una delle più strategiche e dinamiche del sistema produttivo nazionale, estendendosi da Nord a Sud con numerose eccellenze. Questa filiera è costituita da una rete di piccole e medie imprese che, pur rappresentando il cuore pulsante del settore, affrontano sfide significative legate alla sottocapitalizzazione, alla struttura padronale e alla difficoltà di accesso al credito. In particolare, emerge una carenza di conoscenza e consapevolezza sulle diverse fonti di finanziamento.

Le caratteristiche distintive delle pmi

Le pmi italiane, incluse quelle del settore aerospaziale, condividono alcune caratteristiche distintive. La sottocapitalizzazione è uno dei problemi principali: queste imprese dispongono spesso di risorse finanziarie limitate, il che impedisce loro di investire adeguatamente in ricerca, sviluppo e crescita. Inoltre, la maggior parte delle pmi è gestita direttamente dai fondatori e dai loro familiari, con una scarsa presenza di manager esterni. Questo può limitare la capacità di espansione e la diversificazione delle competenze manageriali. Un’altra sfida cruciale è la difficoltà di accesso al credito. Nonostante esistano numerose fonti di finanziamento, molte pmi mostrano una conoscenza limitata di queste opportunità, rivolgendosi esclusivamente alle banche e ignorando strumenti alternativi che potrebbero meglio adattarsi alle loro esigenze.

Pmi aerospaziali, i nodi da sciogliere

Un problema fondamentale per le pmi aerospaziali è la scarsa conoscenza e consapevolezza delle diverse fonti di finanziamento disponibili, noto come “capital picking”. Esiste un focus eccessivo sul venture capital e sul seed funding, che non sempre risultano adatti per imprese con una massa critica ridotta. Infatti, la moda delle startup non dovrebbe far perdere la direzione, trasformandole nella panacea per tutti i problemi di crescita economica dell’Italia.

Che cos’è il capital picking

Il “capital picking” si riferisce alla capacità delle imprese di scegliere e utilizzare in modo efficace le diverse fonti di finanziamento disponibili. In altre parole, si tratta della capacità di selezionare il tipo di capitale più adatto alle proprie esigenze specifiche. Questo può includere una combinazione di finanziamenti bancari, venture capital, private equity, minibond e altre forme di obbligazioni. Purtroppo, molte pmi italiane, soprattutto nel settore aerospaziale, non hanno familiarità con queste opzioni o non sanno come sfruttarle al meglio.

Il capital picking efficace richiede una buona conoscenza delle caratteristiche, dei vantaggi e dei limiti di ogni tipo di finanziamento. Ad esempio, il venture capital è spesso più adatto per le startup che necessitano di capitale significativo per scalare rapidamente, mentre i minibond possono essere un’opzione migliore per le aziende consolidate che necessitano di finanziamenti per progetti specifici. Tuttavia, le PMI italiane tendono a concentrarsi su un numero limitato di fonti di finanziamento, spesso ignorando le opzioni che potrebbero offrire soluzioni più flessibili e sostenibili.

La modalità Buy and Build

Alessandro Sannini, investitore ed esperto di space economy, sottolinea l’importanza di una strategia di investimento chiamata “Buy and Build”. Questa strategia implica l’acquisizione di diverse aziende per creare aggregazioni e ottenere economie di scala. Questo approccio è particolarmente efficace nel settore aerospaziale, dove le sinergie tra le diverse imprese possono portare a significativi miglioramenti in termini di efficienza e innovazione.

Secondo Sannini “le pmi della filiera aereospace sono un target interessante per il capitale di rischio a patto che conosca bene il settore e si sappia com’è fatta la filiera. La modalità migliore di investire è Buy and Build, favorendo le aggregazioni e la creazione di economie di scala. Inoltre, il primo strumento che può aiutare è l’emissione di obbligazioni quotate, orientate anche per specifici progetti di ricerca e sviluppo, con scadenze brevi che vadano di pari passo con progetti e commesse lunghe. È chiaro che un po’ di educazione finanziaria a livello corporate farebbe bene a tutte perché bisogna essere consapevoli che non esiste solo la banca”.

L’importanza dei minibond e del private equity

Una delle soluzioni più promettenti per le pmi aerospaziali è l’emissione di minibond. I minibond sono strumenti di debito che permettono alle aziende di raccogliere capitali senza diluire la proprietà. Questi strumenti possono essere particolarmente utili per finanziare progetti di ricerca e sviluppo, con scadenze brevi che vanno di pari passo all’avanzamento di progetti e commesse lunghe. L’emissione di obbligazioni quotate può anche attrarre investitori istituzionali e migliorare la visibilità dell’azienda sul mercato.

Il private equity è un’altra fonte di finanziamento che può offrire significativi benefici alle pmi. Gli investitori di private equity forniscono non solo capitale, ma anche competenze manageriali e supporto strategico. Questo può aiutare le pmi a professionalizzare la loro gestione e a implementare pratiche operative più efficienti. Tuttavia, è essenziale che le pmi siano consapevoli delle condizioni e dei termini associati a questo tipo di investimento, per evitare conflitti di interesse e assicurarsi che l’accordo sia vantaggioso per entrambe le parti.

Educazione finanziaria e corporate finance nei distretti

È fondamentale che all’interno dei distretti e dei cluster si promuovano attività di educazione finanziaria e corporate finance. Questo può aiutare le pmi a superare l’ignoranza e l’ostilità verso strumenti come i minibond e il private equity, che potrebbero offrire soluzioni più efficaci e sostenibili per il loro sviluppo. L’educazione finanziaria può anche migliorare la capacità delle pmi di gestire il loro capitale in modo più efficiente, riducendo i rischi associati alla sottocapitalizzazione e migliorando la loro competitività sul mercato.

Il dilemma della quotazione in Borsa

Una linea di pensiero molto diffusa suggerisce che le pmi dovrebbero quotarsi in Borsa, anche quando sono troppo piccole per giustificarlo. Tuttavia, l’esperienza recente di numerosi delisting ha dimostrato che non è possibile quotare qualsiasi azienda e poi lamentarsi della mancanza di investitori o della scarsa liquidità del mercato. Questo è particolarmente vero per le imprese high-tech come quelle della filiera aerospaziale, che presentano specificità legate al settore.

Case study: l’impatto dei minibond su una pmi aerospaziale

Per illustrare l’impatto positivo dei minibond, consideriamo il caso di una pmi aerospaziale italiana che ha utilizzato questo strumento per finanziare un progetto di ricerca e sviluppo. L’azienda, specializzata nella produzione di componenti per satelliti, aveva bisogno di capitali per sviluppare una nuova linea di prodotti. Tuttavia, la banca non era disposta a concedere un prestito a causa della natura rischiosa del progetto.

Grazie all’emissione di minibond, l’azienda è riuscita a raccogliere i fondi necessari e ha lanciato con successo la sua nuova linea di prodotti. Questo non solo ha migliorato la sua posizione sul mercato, ma ha anche attirato l’attenzione di investitori istituzionali, che hanno fornito ulteriori capitali per future espansioni. Questo esempio dimostra come i minibond possano essere uno strumento efficace per superare le sfide legate al finanziamento e promuovere l’innovazione nel settore aerospaziale.

Finanziamenti speciali per le aziende dell’aerospace

Le aziende del settore aerospace in Italia possono usufruire di forme di finanziamento speciali, principalmente costituite da fondi perduti e cofinanziamenti di progetto. Questi finanziamenti sono spesso messi a disposizione dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) attraverso bandi o call pubblici. I fondi perduti rappresentano un contributo finanziario non rimborsabile destinato a sostenere lo sviluppo di progetti innovativi nel settore spaziale. Parallelamente, i cofinanziamenti di progetto prevedono un contributo parziale da parte dell’Asi, che si unisce a un investimento diretto dell’azienda richiedente, al fine di condividere i costi e i rischi associati allo sviluppo tecnologico.

Sebbene queste opportunità siano estremamente utili, va sottolineato che i bandi e le call, che possono essere erogati anche dall’Agenzia Spaziale Europea, possono tramutarsi in una aberrazione aziendalistica per alcune imprese. Infatti, ci sono piccole e medie imprese che basano quasi interamente i loro ricavi e il loro cashflow su queste gare, risultando così molto poco orientate al mercato. Questo le espone significativamente al rischio che, in caso di una diminuzione del numero di bandi e call, possano trovarsi in seria difficoltà, mettendo a repentaglio la loro stessa sussistenza.

Il futuro finanziario dell’industria aerospaziale italiana

Il futuro dell’industria aerospaziale italiana dipende dalla capacità delle pmi di accedere e utilizzare efficacemente una gamma diversificata di strumenti finanziari. La promozione di una maggiore educazione finanziaria e l’adozione di strategie di finanziamento innovative possono trasformare queste sfide in opportunità, permettendo al settore di continuare a crescere e innovare.

In questo contesto, è essenziale che le pmi imparino a utilizzare il capital picking in modo efficace. Ciò significa essere in grado di valutare le diverse opzioni di finanziamento disponibili e scegliere quelle che meglio si adattano alle loro esigenze specifiche. Questo richiede non solo una buona conoscenza delle caratteristiche dei vari strumenti finanziari, ma anche la capacità di negoziare termini e condizioni che siano vantaggiosi per l’azienda.

Inoltre, è importante che le pmi sviluppino una mentalità più aperta e flessibile riguardo alle diverse forme di finanziamento. Questo può includere l’accettazione di investitori esterni, l’esplorazione di nuovi mercati di capitali e l’adozione di pratiche di gestione più moderne e professionali. Solo attraverso un approccio più integrato e consapevole al finanziamento, le PMI italiane del settore aerospaziale potranno realizzare il loro pieno potenziale e contribuire significativamente alla crescita e all’innovazione del paese.

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