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Copernicus e gas metano: più facile raggiungere i target Esg

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I sensori del Sentinel-5P possono rilevare dall’alto le emissioni che hanno comprovati effetti climalteranti. Un terzo sono riconducibili alle aziende petrolifere ed energetiche che già guardano ai satelliti di Copernicus le cui capacità di rilevazione sono destinate a crescere

Pubblicato il 03 Apr 2023

Nicola Desiderio

GHGSat metano

Il metano ti dà una mano, ma è anche un climalterante e il responsabile di un terzo di quello antropogenico è il settore energetico che da tempo ha già preso le contromisure per controllarlo ed arginarlo con metodi “terrestri” che possono essere integrati e completati con strumenti spaziali.

Il rapporto dell’Euspa

Un caso esemplare si trova all’interno di “EU Space for Green Transformation – A new tool for companies to monitor their sustainability targets” (SCARICA QUI IL REPORT) pubblicato dall’Euspa (European Union Space Program Agency) e che punta a promuovere tutto il potenziale delle infrastrutture spaziali europee a favore della transizione ecologica, digitale e tecnologica in vista della neutralità di CO2 da raggiungere entro il 2050 che, nel caso specifico, prevede l’abbattimento del 32% delle emissioni di metano.

I metodi tradizionali

La strategia dell’Unione Europea per raggiungere questo obiettivo fa perno sui sistemi di controllo delle emissioni di metano. Ne esistono fondamentalmente quattro. Il primo è quello è delle buste calibrate che raccolgono campioni d’aria da analizzare in laboratorio. Il secondo è quello dei tracciatori di gas a dispersione, capaci di misurarne la concentrazione in prossimità di impianti di depurazioni dell’acqua o di siti dedicati all’allevamento di bestiame.

L’integrazione satellitare

Il terzo è quello delle camere chiuse, che possono essere utilizzate staticamente o dinamicamente in prossimità dei punti di emissione. Il quarto sono i droni del quale si fa sempre più uso e che, grazie a fasci di raggi laser e sensori, possono essere utilizzati per controllare le quantità di metano emesso nei campi petroliferi e lungo i lunghissimi oleodotti e i gasdotti. Tutti questi metodi hanno una loro specificità che può trovare un ottimo complemento nei rilevamenti satellitari.

Dati europei da Canada

Ed è quello che fa da qualche tempo TotalEnergies. La multinazionale francese del petrolio e dell’energia infatti ha incaricato la canadese GHGSat (nella foto un’immagine raccolta in Texas) per rilevare il metano emesso in prossimità dei propri siti e impianti. La società di Montreal sfrutta i dati del satellite Sentinel-5P che fa parte del sistema Copernicus ed è dotata del sensore Tropomi (TROPOspheric Monitoring Instrument), capace di individuare e rilevare i gas inquinanti e climalteranti nell’atmosfera.

Per la sostenibilità energetica

I Sentinel-4 e Sentinel-5 e gli Expansion Sentinel futuri potenzieranno ulteriormente tale capacità che risulterà fondamentale per raggiungere sia gli obiettivi Esg per ogni singola azienda sia quelli fissati dall’Ue. A questo scopo, sono allo studio direttive specifiche per il cui rispetto i dati satellitari risulteranno davvero preziosi. Le risorse di Copernicus avranno dunque un ruolo fondamentale per il settore energetico, la sua reputazione e la sua effettiva capacità di continuare a fornire energia all’ecosistema europeo in modo sostenibile.

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