Il calo delle emissioni inquinamenti per salvaguardare il Pianeta sommato a un ruolo crescente dell’intelligenza artificiale: ecco il binomio alla base dei 48 progetti, sei di quali sono italiani, che mirano a innovare la gestione del traffico aereo nei cieli d’Europa.
Questi progetti sono stati selezionati nell’ambito del programma Sesar 3 (Single European Sky Atm Research), che fa parte del nuovo programma quadro di ricerca Horizon Europe. Lo stanziamento complessivo è di 350 milioni di euro, da parte di industria aeronautica e Unione europea L’obiettivo dei 48 progetti è realizzare il Digital European Sky entro il 2040 per rendere la gestione del traffico aereo in Europa sempre più intelligente e sostenibile.
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Enav, Leonardo e Deep Blue
Fra le proposte, selezionate da una commissione di esperti indipendenti, sei sono quelle italiane, presentate da Enav, Leonardo e della pmi Deep Blue con sede a Roma e nata nel 2021. Dei 48 progetti, 30 sono di ricerca industriale e riguardano aree critiche, come riduzione delle emissioni, automazione resa possibile dall’intelligenza artificiale, soluzioni per l’integrazione di droni (U-space), servizi urbani per la mobilità aerea.
I progetti Galaad e Fcdi
Tra questi c’è il progetto Galaad guidato dall’Enav (con 3,8 milioni di euro di finanziamento), il cui obiettivo è mettere a punto un nuovo concetto per le rotte aeree per rendere le operazioni di controllo del traffico aereo più sostenibili e flessibili. A questa stessa categoria appartiene anche il progetto Fcdi guidato da Leonardo, che mira a sviluppare le future tecnologie di comunicazione, navigazione e sorveglianza per supportare e gestire i servizi operativi grazie a uno stanziamento di quasi 12 milioni di euro.
La ricerca esplorativa parla italiano
Dei 18 progetti di ricerca esplorativa selezionati, quattro sono coordinati dall’azienda italiana Deep Blue: “Aeroplane” (finanziato con 992 mila euro), per mitigare l’impatto sul clima dell’aviazione e migliorare la resilienza del settore ai cambiamenti climatici; “Coda” (1,9 milioni di euro), per sviluppare un assistente digitale basato sull’intelligenza artificiale in grado di prevedere il traffico aereo futuro e valutare i livelli di stress e la capacità di attenzione dei controllori di volo, per supportarli e gestire al meglio il carico di lavoro; “Engage 2” (con 3,7 milioni di euro di fondi), che proseguirà il lavoro del progetto predecessore nel condividere le risorse e i risultati del programma di ricerca di Sesar e di trasferirli verso applicazioni tecnologiche; “Hucan” (998 mila euro), che propone un approccio nuovo per la certificazione e l’approvazione di tecnologie sempre più automatizzate e abilitate dall’intelligenza artificiale.
L’Ai sbarca nell’aviazione
“Con le nostre proposte di progetto all’interno del Digital European Sky – dice Stefano Bonelli, head of innovative human factors di Deep Blue – abbiamo ottenuto un success rate del 60%, a conferma delle nostre profonde competenze, riconosciute a livello europeo, nel supportare lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, come l’ingresso dell’intelligenza artificiale in aviazione, e a livelli di maturità sempre più alti per la gestione del traffico aereo”.