La Nasa ha chiesto per l’anno fiscale 2023 un budget di 25,974 miliardi di dollari, 1,932 in più (+7,4%) rispetto al precedente ridistribuendo le varie voci con la riduzione degli investimenti per l’osservazione dello spazio e l’aumento invece del denaro messo a disposizione per esplorazioni, scienza della Terra e tecnologia potenziando in particolare la missione Artemis e le attività che riguardano la Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Analizzando voce per voce, spiccano i 2,4 miliardi per la voce Earth Science, 350 milioni in più, la maggior parte per il sistema di osservazione della Terra, a dimostrazione della crescente attenzione della Nasa verso le discipline collegate al cambiamento climatico e alla prevenzione dei disastri naturali. Robusto anche l’aumento (da 653 a 822 milioni) per il Mars Sample Return, che rientra nelle attività preparatorie per la missione umana su Marte e che è stata rivista per essere suddivisa in due navicelle di atterraggio ritardandone però il lancio dal 2026 al 2028. Di tale aumento fa la spese Mars Ice Mapper, missione internazionale che vede la partecipazione di altre nazioni tra cui l’Italia e per la quale la Nasa ha deciso di chiudere i rubinetti recuperando 110 milioni previsti in 3 anni. Accantonato anche il Near Earth Object Surveyor Mission, per lo sviluppo di un telescopio per individuare oggetti che possono costituire una minaccia per la Terra, ma solo per il momento. Se ne riparlerà nel 2028. La Nasa vuole anche terminare il Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), che il secondo programma più costoso di astrofisica, ma i cui ritorni sono giudicati inferiori rispetto ad altre missioni spaziali.
Riceverà altra linfa anche l’attività di ricerca per gli altri pianeti, in particolare la missione Europa Clipper, indirizzata allo studio dell’omonima luna di Giove, inizialmente prevista per il 2024 e i cui costi sono lievitati, nel documento programmatico, di 703 milioni portando il monte totale a quasi 5 miliardi. Budget più che raddoppiato (da 101 a 224 milioni) è stato invece proposto per lo sviluppo delle stazioni spaziali commerciali che succederanno alla Iss. Per la space technology ci sono 338 milioni in più che portano 1.438 milioni questa voce di bilancio e, di questi, 30 milioni sono dedicati alla ricerca di rottami e detriti nello spazio. Aumento consistente anche il sistema di allunaggio umano: 1.486 milioni con un aumento di 290 milioni, ma non è chiaro se sarà utilizzato per il progetto esistente di SpaceX, per aggiornarlo in modo da essere utile anche per altre missioni successive oppure per sviluppare una seconda navicella di atterraggio con un’altra azienda.
Positive le reazioni da parte del mondo dell’industriale e anche della Nasa. L’amministratore Bill Nelson (nella foto) ha definito il nuovo documento programmatico di bilancio come “un segnale di supporto alle nostre missioni e ad una nuova era di esplorazione e scoperta”. Mike French, vice presidente space systems alla Aerospace Industries Association, ha giudicato il portafoglio di voci “ben equilibrato” plaudendo al lavoro fatto dall’agenzia nazionale per trovare ascolto presso l’amministrazione di Joe Biden e giudicando positivo l’aumento di denaro dedicato a Space Force, alla sicurezza spaziale e allo sviluppo della propulsione termonucleare.
Anche la Coalition for Deep Space Exploration, che rappresenta le aziende coinvolte nel progetto Artemis esprime il proprio plauso per il budget 2023. “Serve come una buona base per promuovere l’esplorazione spaziale – ha dichiarato Frank Slazer, presidente e amministratore dell’associazione – e per cucire altri programmi futuri rendendo più solido il programma di esplorazione lunare della Nasa e preparandoci ad andare avanti con l’esplorazione di Marte e del sistema solare”. Soddisfatta anche la Axiom, che sta costruendo un modulo commerciale per la Iss: “Il budget rafforzato della Nasa – ha detto il presidente e ceo, Michael Suffredini – manda un messaggio ai nostri clienti e ai nostri investitori sulle intenzioni dell’agenzia e sulla fiducia nella nostra visione, dando ulteriore supporto alla leadership statunitense nel settore commerciale”.