È in corso il lungo viaggio del telescopio spaziale Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Questa sorta di “detective” cosmico indagherà l’universo invisibile per risolvere uno dei misteri più affascinanti dell’astrofisica: capire di cosa sono fatte la materia e l’energia oscure, che insieme costituiscono il 95% dell’universo.
Partito alle 17:12 (ora italiana) di sabato 1° luglio da Cape Canaveral (Florida) a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, Euclid condurrà nei prossimi sei anni un’ambiziosa missione da 1,4 miliardi di euro, che vede a fianco dell’Esa anche la partecipazione anche della Nasa.
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Ruolo chiave dell’Italia
Insieme a Francia e Gran Bretagna, c’è tanta Italia nella missione di Euclid che punta a svelare i segreti dell’universo oscuro: il nostro Paese, infatti, offre un importante contributo scientifico e tecnologico sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), numerose università (Ferrara, Bologna, Milano, Roma, Genova e Trieste) e imprese.
L’Asi, l’Inaf e lnfn gioca un ruolo da protagonista. Il satellite Euclid ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il Vis (VISible Instrument) e il Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), che avranno l’obiettivo principale di osservare il cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini con altissima risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie.
Le voci dei protagonisti
“Il lancio di Euclid – sottolinea Teodoro Valente, presidente dell’Asi – aprirà nuove strade alla comprensione di noi e dell’Universo che ci circonda. Euclid, che ha visto la collaborazione di oltre 200 fra scienziati e ricercatori italiani, rappresenta una eccellenza che rende lustro alla filiera spaziale italiana”.
Gli fa eco Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn: “L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha contribuito alla realizzazione dello strumento NISP e ora collaborerà all’analisi dei dati che saranno raccolti dal telescopio”.
“Con il lancio di Euclid si inaugura una nuova era per la cosmologia”, aggiunge Marco Tavani, presidente Inaf: “È sconcertante pensare come il 95% dell’Universo continui a sfuggirci, nonostante gli enormi balzi nella comprensione del cosmo realizzati negli ultimi decenni.
Eccellezze industriali in campo
L’Asi, infatti, ha guidato in collaborazione con Inaf e Infn, il team industriale che ha progettato e realizzato i contributi agli strumenti, un’associazione temporanea d’imprese con Ohb Italia mandataria, Sab Aerospace e Temis mandanti, mentre la leadership per la realizzazione della piattaforma è stata affidata a Thales Alenia Space Italia.
Questo nuovo telescopio spaziale, afferma Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, è un “gioiello tecnologico” che aiuterà “l’umanità a comprendere meglio alcuni dei più grandi misteri dell’Universo”.
L’Asi, inoltre, supporta l’Inaf nell’importante ruolo di guida del Science Ground Segment (Sgs e per lo sviluppo del software di bordo dei due strumenti e tutti gli enti di ricerca per le attività nei Science Working Groups. Infine l’Asi ha affidato ad Altec le attività industriali per la progettazione e la realizzazione del Science Data Center italiano della missione sotto la guida di Inaf.
Sei anni di ricerche
Al lancio seguirà un’intensa fase di tre mesi di test e calibrazione del veicolo spaziale e degli strumenti scientifici in volo, in preparazione alle osservazioni. Nell’arco di sei anni, Euclid osserverà un terzo del cielo con precisione e sensibilità senza precedenti.
Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.