“Andrea, è importante, che non circoli perché è un documento del Ministero…. quindi io ti mando un documento che è veramente riservato, interno; ti chiedo di pulirlo te, io non ho modo di pulirlo”. È quanto afferma il militare di Marina, indagato dalla Procura di Roma in un procedimento sugli appalti informatici in Sogei, in cui si ipotizza la corruzione, in un colloquio con Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, anch’egli indagato. Per i pm, il militareavrebbero compiuto “atti contrari ai suoi doveri d’ufficio rivelando illegittimamente a Stroppa notizie di ufficio destinate a rimanere segrete”.
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L’informativa della Gdf
L’intercettazione è citata in una informativa della Guardia di Finanza presente negli atti. Secondo l’accusa, il militare in concorso con Stroppa “compiva atti contrari ai suoi doveri d’ufficio rivelando illegittimamente a Stroppa notizie di ufficio destinate a rimanere segrete” in relazione al progetto Starlink. Nel colloquio carpito, che risale al 29 agosto scorso, l’ex hacker risponde al militare: “È solo interno per noi, per capire… sono contento, insomma che stiamo un po’ in anticipo di qualche giorno”.
Sistema satellitare
Nel documento della Gdf sono citate una serie di intercettazioni ambientali dalle quali emerge come “il ministero della Difesa abbia confermato la volontà di dotarsi del sistema satellitare in questione”. Un progetto che “trova fondamento nel fatto che l’ufficio di Gabinetto” della Difesa “ha indetto una riunione tecnica alla quale ha partecipato anche l’ufficiale indagato”. La Finanza annota che nei dialoghi carpiti con Stroppa “viene significato che, se saranno veloci, entro l’anno potrebbero riuscire a fare un accordo per tutto il Paese, altrimenti, se invece andranno per le lunghe, cercheranno di fare le attivazioni per singoli clienti, quali per esempio Marina”.
Le intercettazioni
Stroppa afferma di attendere “le 40 domande – è detto nel documento – in modo da chiedere a terze persone (verosimilmente tecnici americani di Starlink) di rispondere subito”. E ancora: “Le studiamo insieme quelle domande, le integriamo nella presentazione”, afferma Stroppa al quale il militare replica: “Vabbè ma io, chiaramente, so già le risposte nel senso, aldilà di quello che tu puoi fare (…) io so già quelle che sono risposte per le quali noi ci aspettiamo, no?”.
Stroppa risponde: “Ma guarda che tutto quello che è possibile fare, cioè internamente, spingo affinché venga fatto. Perché, comunque… te l’ho detto pure quando ci siamo visti, ci tengo a livello personale (…) se un progetto deve essere fatto nel mio Paese.. cioè, almeno quello, almeno la cosa di sapere ‘vabbé, sto contribuendo (pare dire) per fare una cosa bella”.
Il sostegno di Musk
“Mai mollare”. Lo ha scritto su X Elon Musk rispondendo a un post del suo referente in Italia.Stroppa aveva pubblicato un’immagine sulla piattaforma online tratta da “Il Signore degli Anelli” con la scritta “ci sono delle cose buone nel mondo, Frodo, e vale la pena lottare per queste”, aggiungendo la frase “never give up” e facendo scattare così la reazione di sostegno da parte di Musk.
Tajani: “Il documento del ministero degli Esteri non era riservato”
Il documento del ministero degli Esteri che Stroppa avrebbe ricevuto da un ufficiale della Marina “era un documento di lavoro, non era un documento riservato”. Lo ha precisato il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani.
“Non è così come appare assolutamente, era un documento di lavoro, quindi la collaborazione tra difesa (e Elon Musk) non c’entra niente, l’accordo privato non c’entra“, ha aggiunto. Tajani ha sottolineato che “non è che un documento è stato dato dal Ministero degli Esteri… È qualcuno che aveva un documento per ragioni di lavoro, un servitore dello Stato, non un privato. E se lo ha dato ad altri, questo deve essere accertato”. “Ma se così fosse si tratterebbe di un atteggiamento di un servitore infedele dello Stato, e non di leggerezza”, ha insistito Tajani.
“Se una persona che ha un alto grado militare poi dà documenti ad altri, questa è la sua responsabilità. Non c’era nessuna trattativa: noi non stavamo trattando con Elon Musk. Non so per quale motivo questo ufficiale abbia parlato con il rappresentante di Elon Musk. C’era un’ipotesi di garantire la sicurezza cibernetica delle ambasciate, ma non è che c’era una trattativa con Elon Musk su questo”, ha concluso Tajani.