L’astropolitica sarà la tendenza dominante del 2024. Sarà la nuova frontiera dell’anno appena iniziato e lo sforzo principale delle nazioni. Dopotutto, l’escalation del panorama geopolitico intensifica la volontà dei governi di avere una maggiore sovranità spaziale e di rafforzare le proprie capacità e indipendenza in orbita. È questo lo scenario dipinto in un report messo a punto da Seraphim Space, la società di venture capital con base a Londra e specializzata negli investimenti nel settore spaziale.
Nel 2024 il mercato del “new space” sarà foraggiato, come mai prima d’ora, dai ministeri della Difesa, i quali assegneranno contratti che riflettono l’imperativo strategico di sfruttare tecnologie e innovazioni all’avanguardia da parte di aziende agili e pionieristiche.
Indice degli argomenti
Boom di fusioni e acquisizioni
Nel suo rapporto Seraphim Space prevede una forte attività di fusioni e acquisizioni per tutto il 2024, con il settore delle comunicazioni satellitari che è pronto per un ulteriore consolidamento, in quanto gli operatori rafforzano in modo proattivo le loro difese contro le minacce incombenti poste dalle “mega costellazioni” di Starlink, OneWeb e Amazon Kuiper. Le aspettative di consolidamento si estendono al settore dell’osservazione della Terra, spinte da due forze: da un lato, il crescente desiderio dei clienti governativi di immagini multimodali e dati aggregati; dall’altro, l’imperativo per gli operatori che si sono quotati in borsa attraverso sfortunate fusioni Spac di sostenere e amplificare la crescita dei ricavi.
Il lancio di Starship
Il 2024 sarà un anno cruciale in cui la performance di SpaceX fungerà da barometro per l’intero panorama degli investimenti spaziali. I riflettori saranno puntati in particolare sull’atteso lancio di Starship, il cui successo fungerà da potenziale catalizzatore per galvanizzare ed elevare l’ottimismo degli investitori a nuove vette. Ad aggiungere un ulteriore strato di intrighi al panorama finanziario è la prospettiva della quotazione in borsa di Starlink.
Artemis: missione Luna
Seraphim Space prevede una missione di successo per Artemis II nella seconda parte del 2024, mentre gli astronauti della Nasa gireranno con successo intorno alla Luna, ma non atterreranno sul polo sud lunare prima del 2025. Il programma Artemis è una missione finanziata dal governo, con la Nasa che ha assegnato contratti a operatori industriali affermati come Lockheed Martin e a giganti del nuovo spazio come SpaceX, Blue Origin e Firefly. L’Agenzia spaziale americana sta anche promuovendo il mercato di startup più recenti come Astrobotics, Intuitive Machines e Zeno Power.
Osservazione della Terra
La rendicontazione della sostenibilità e una maggiore attenzione alla salvaguardia ambientale, dettata anche da un nuovo impulso normativo, accrescerà la domanda dei dati di osservazione della Terra. In questa prospettiva sempre più aziende e organizzazioni costrette ad adottare i dati provenienti dai satelliti avanzati per monitorare il cambiamento climatico, migliorare le previsioni meteo e i disastri naturali.
Occhi puntati sulla microgravità
Così come i lanci a basso costo hanno ridisegnato il settore spaziale nell’ultimo decennio, prevediamo che l’avvento di capacità di ritorno a terra frequenti e a basso costo avrà un impatto simile nel prossimo decennio. Così come, secondo le analisi di Seraphim, si registrerà una sorta di “corsa all’oro” della microgravità per i progressi nelle scienze della vita e dei materiali, con il laboratorio della Stazione spaziale internazionale grande protagonista.
Crescita degli investimenti
Nei prossimi trimestri ci sarà una ripresa dei livelli di investimento dei venture capital, sostenuta da un miglioramento generale delle condizioni di mercato. Prevediamo che il 2024 sarà un altro anno in cui si registrerà un numero record di finanziamenti alle aziende SpaceTech, con un aumento delle attività di investimento sia nelle fasi iniziali che in quelle di crescita. Mentre gli Stati Uniti sono destinati a mantenere la loro posizione dominante in termini di investimenti totali, prevediamo un aumento significativo dei livelli di investimento nel Regno Unito, in Europa e in Giappone.