L’analisi

Si apre l’era dell’AI spaziale, ecco le sfide per i player del settore



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Aumenta l’interesse dei governi sulle funzionalità legate all’intelligenza artificiale soprattutto nel settore della sorveglianza. Analysys Mason: “Serve che le aziende collaborino a un’offerta integrata di servizi e prodotti”

Pubblicato il 25 ott 2024



Space Economy, Italia, Europa

L’interesse per i benefici che l’AI può portare all’industria spaziale è in crescita. Analysys Mason ha già osservato che gli effetti del fiorente settore dell’artificial intelligence sull’industria spaziale si fanno sentire. Ecco perché “gli operatori commerciali dell’AI devono essere pronti a farsi valere e a dimostrare le loro capacità, nonché il modo in cui le loro soluzioni possono essere integrate, al fine di cogliere questa opportunità di guadagno”, rileva Sarah Halpin, analista ed esperta di satelliti e military space.

Mercato satellitare

Gli operatori governativi e militari stanno appena iniziando a definire le strategie per migliorare la loro proposta nel mercato satellitare. Dal canto loro, gli operatori satellitari devono assicurarsi che le loro offerte di AI siano pronte perché i governi stanno iniziando a valutare dove e come l’intelligenza artificiale possa essere utile per loro.

Le forze armate si trovano ad affrontare un sovraccarico di informazioni dovuto all’aumento del numero di missioni, nonché alla loro crescente estensione geografica e complessità. Infatti, nella ventesima edizione del Military satellite communications di Analysys Mason rileva che il numero di missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr) aumenterà drasticamente. Gli operatori militari si accorgono sempre più spesso di avere accesso a livelli significativi di dati, ma senza approfondimenti utili/integrati.

Tutto ciò aumenta la voglia di utilizzare l’AI, ancora inesplorata, per raggiungere gli obiettivi delle loro missioni. Per questo motivo, i governi e le forze armate stanno valutando come utilizzare le capacità dell’intelligenza artificiale per migliorare e ottimizzare l’analisi e la logistica. Tuttavia, permangono preoccupazioni circa l’accuratezza, la sicurezza e l’affidabilità della tecnologia.

Missioni militari

Idealmente, spiega Halpin, l’aggiunta dell’AI consentirebbe di “eliminare i controlli umani, ma il profilo di rischio delle missioni governative e militari fa sì che eventuali errori siano estremamente problematici”. I falsi positivi o negativi rappresentano un elevato pericolo potenziale per la vita o gli obiettivi della missione, quindi l’interesse per l’AI al momento è soprattutto per la valutazione iniziale dei dati. “Ciò eliminerebbe la necessità di un primo passaggio da parte dell’uomo e consentirebbe agli operatori umani di concentrarsi sull’analisi di precisione (controllando anche l’integrità dei risultati)”.

I governi si stanno concentrando sulla collaborazione con entità commerciali e alleati per ottenere informazioni sul “quadro generale” delle capacità che gli operatori dell’AI possono offrire oggi e in futuro.

Leadership americana

Il governo degli Stati Uniti sta guidando gli sforzi attuali per capire come integrare l’AI nelle attività governative/militari, sia per nuovi casi d’uso che per migliorare quelli esistenti.

Un esempio di questi sforzi è il Tactical Surveillance, Reconnaissance and Tracking Program della United States Space Force. Il programma mira a valutare come utilizzare le capacità spaziali commerciali per offrire intelligence e analisi rapide, esaminando al contempo come le nuove applicazioni di intelligenza artificiale possano estendere la durata della missione dei satelliti.

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