L’INTERVENTO

Satelliti, Valentini: “Vanno protetti, minaccia cyber crescente”

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Il vice ministro per le Imprese e il made in Italy: “L’Italia è all’avanguardia sia nel dominio spaziale sia della sicurezza ma si sono moltiplicati i punti di accesso e sono aumentati gli operatori. Molto più difficile controllare la catena di forniture. Dobbiamo rafforzarci e aumentare la consapevolezza”

Pubblicato il 25 Mag 2023

I satelliti e le infrastrutture spaziali “non sono più una realtà distante da noi”. Semmai “sono una parte integrante della nostra vita”. Ma proprio per questo motivo “rischiano sempre più di diventare obiettivo di una vasta gamma di attacchi, inclusi quelli di natura cibernetica. La minaccia cyber ai sistemi spaziali è infatti in continua evoluzione”. 

Facendo leva su questa riflessione il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, ha lanciato un appello per una maggiore protezione dei satelliti e delle infrastrutture spaziali. E lo ha fatto intervenendo al seminario “Tecnologie spaziali e sicurezza: lo spazio come nuova frontiera cyber”, organizzato dalla Scuola superiore di specializzazione in Tlc istituita presso la Direzione generale per le Tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica del Mimit. 

All’avanguardia, ma vulnerabili

Il dominio cyber e il dominio spaziale – ha spiegato Valentini – sono interdipendenti e vedono entrambi il nostro Paese all’avanguardia, con punti di forza ma anche vulnerabilità. I punti di forza li conosciamo: a livello europeo, l’Italia ricopre il secondo posto per numero di assetti in orbita ed è il terzo Paese per contributi al bilancio dell’Esa dopo Germania e Francia. Il sistema spaziale italiano ha 10 distretti tecnologici, un cluster tecnologico nazionale, 69 università e centri di ricerca e vediamo anche un grande fermento delle Pmi che cominciano a capire che sta nascendo la New Space Economy”.

Ciascuno di noi è una sentinella

I punti di debolezza sono comuni a tutto il mondo, ha proseguito Valentini, e derivano dall’avere “una rete sempre più estesa. La pandemia ha reso sempre più diffuse le comunicazioni dati attraverso la rete e ha moltiplicato i punti di accesso che devono essere protetti. E poi per quando riguarda i satelliti, aumentando gli operatori, è molto più difficile controllare la catena di forniture. Per monitorare e controllare gli attacchi si usa l’Intelligenza artificiale ma ciascuno di noi nella propria attività è una ‘sentinella’, un punto di rilevazione: da un lato deve controllare e proteggere se stesso, a partire dalle password, dall’altro deve indicare immediatamente quando ha l’impressione che sia in corso un attacco cyber”. 

Le regole ci sono

Di fronte alle minacce cyber – ha concluso – dobbiamo continuare a rafforzarci e aumentare la consapevolezza. Nella pubblica amministrazione abbiamo creato l’Agenzia per la cybersecurity e lo Spazio di difesa cyber che si collega a quello europeo, abbiamo normative che abbiamo adeguato e dovranno adeguarsi in modo sempre più veloce”.

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