La strategia dell’Europa per l’esplorazione spaziale sta prendendo sempre più forma e l’Esa accelera con la costituzione di un gruppo di 12 consulenti indipendenti di alto profilo che forniranno supporto sulla rilevanza e le ricadute che questo fondamentale passo per l’attività spaziale europea potrà fornire dal punto di vista geopolitico, economico e sociale.
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Cinque donne, due italiane
Il gruppo è composto da 7 uomini e 5 donne e due di queste sono italiane (una con cittadinanza anche statunitense). Di seguito i loro nomi e i loro incarichi:
- Stefania Giannini, ex ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca del Governo Italiano;
- Erling Kagge, esploratore e primo uomo ad aver raggiunto i tre poli, ovvero Nord, Sud e la cima del Monte Everest;
- Mariana Mazzucato, professoressa alla University College London, fondatrice e direttrice dell’Institute for Innovation and Public Purpose e autrice di Mission Economy;
- Maria Theresia Niss, membro del National Council of Austria e prossimo membro della European Inter-Parliamentary Space Conference;
- Cedric O, ex segretario di stato per il Settore Digitale in Francia;
- Chris Rapley, professore di Climate Science alla University College London e membro della European Science Foundation all’interno dello European Space Sciences Committee;
- Anders Fogh Rasmussen, ex segretario generale della Nato ed ex primo ministro della Danimarca;
- Anna Rathsman, membro del Consiglio dell’Esa e direttrice generale dell’Agenzia Spaziale Svedese;
- Tomasz Rozek, comunicatore scientifico;
- Francois Schuiten, artista comico e autore di libri;
- Christoph Schweizer, Chief Executive Officer del Boston Consulting Group;
- Saadia Zahidi, Managing Director del World Economic Forum.
Il triplice obiettivo
Il gruppo dei 12 ha un triplice obiettivo: creare nuove opportunità per una presenza stabile e sostenibile dell’Europa nella bassa orbita dopo la Stazione Spaziale Internazionale; agevolare l’esplorazione della Luna da parte di un europeo entro il 2030 come passo verso l’esplorazione sostenibile lunare nel corso decennio susseguente; preparare l’obiettivo dell’Europa come parte della prima missione su Marte. Questa strategia include l’esplorazione sia robotica sia umana e suppone il potenziamento dei sistemi di trasporto spaziali.
Dal dibattito politico alle istituzioni
La definizione dei tre obiettivi è la conseguenza della roadmap Terrae Novae 2030+ e del Manifesto di Matonsinhos, frutto dell’accordo tra l’Esa e gli stati membri del novembre del 2021. Nel corso del febbraio successivo al direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher è stato chiesto di sollecitare un dibattito politico dandogli il mandato di stabilire un gruppo di consiglieri di alto livello sul tema dell’esplorazione spaziale umana e robotica per preparare l’Europa e i singoli stati a prendere le dovute decisioni. “Apprezzo molto la prontezza da parte dei membri di eccezione del gruppo nel fornire la loro inarrivabile e variegata esperienza per studiare un ruolo più forte dell’Europa nell’esplorazione robotica e umana”.
Il percorso verso le decisioni
Il programma prevede ora due incontri entro la fine dell’anno, a settembre e novembre, così che il lavoro del gruppo possa essere portato e recepito al Consiglio dei Ministri dell’Esa alla fine di novembre. I 12 si incontreranno di nuovo a gennaio e pubblicheranno un rapporto a marzo che farà da supporto per le deliberazioni attese in occasione dello Space Summit tra l’Esa e lo Space Council dell’Unione Europea previsto nella seconda metà del 2023. Kai-Uwe Schrogl, consulente speciale dell’ESA per gli Affari Politici ha tenuto a sottolineare che “ci si aspetta che le decisioni dello Space Summit 2023 aprano una nuova era dell’esplorazione spaziale europea, in autonomia, ma anche pronti a cooperare con i nostri alleati, siano essi consolidati e nuovi”.