CONCORRENZA

Viasat-Inmarsat, il deal sotto la lente dell’Antitrust Ue

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L’Antitrust ha aperto un’indagine approfondita sulla proposta di acquisizione dell’operatore satellitare britannico da parte della concorrente americana. La commissaria Vestager: “Puntiamo a garantire che l’operazione non comporti un aumento dei prezzi e una diminuzione della qualità dei servizi di connettività in volo in Europa

Pubblicato il 14 Feb 2023

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Il deal Inmarsat-Viasat sotto la lente della Ue. L’Antitrust ha aperto un’indagine approfondita sulla proposta di acquisizione dell’operatore satellitare britannico da parte della concorrente americana. Secondo la Commissione l’operazione da 7,3 miliardi di dollari potrebbe consentire a Viasat di ridurre la concorrenza nel mercato della fornitura di servizi di connettività in volo a banda larga (Ifc) alle compagnie aeree commerciali.

“La connettività in volo è un mercato in crescita in Europa – spiega la commissaria Antitrust, Margrethe Vestager –  Viasat e Inmarsat sono leader nel settore e sono in concorrenza nella fornitura di qiesto tipo di servizi alle compagnie aree.  Con la nostra indagine approfondita ci proponiamo di garantire che l’acquisizione di Inmarsat da parte di Viasat non comporti un aumento dei prezzi e una diminuzione della qualità dei servizi di connettività in volo in Europa”.

I tempi dell’indagine

La Commissione effettuerà quindi un’indagine approfondita sugli effetti della transazione per determinare se le sue preoccupazioni iniziali in materia di concorrenza sono confermate. L’operazione è stata notificata alla Commissione il 9 gennaio 2023. La Ue ha ora 90 giorni lavorativi, fino al 29 giugno 2023, per prendere una decisione. “L’apertura di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito dell’indagine”, spiega una nota di Bruxelles.

Il deal Inmarsat-Viasat

Il deal tra Viasat e Inmarsat vale 7,3 miliardu di dollari. Di questi, 850 milioni di dollari sono in contanti, 3,1 miliardi di dollari sono azioni ordinarie Viasat e 3,4 miliardi di dollari in debito. Viasat stima che la società combinata abbia il potenziale per una crescita di fatturato e dell’ebitda rettificato a un tasso “mid-teens percentage”, con un percorso completamente finanziato verso un free cash flow positivo.

Gli asset e le risorse risultanti dalla fusione “consentiranno la disponibilità di nuovi servizi avanzati nei segmenti mobile e fisso, guidando una maggiore scelta dei clienti nelle comunicazioni a banda larga e nei servizi a banda stretta (incluso l’Internet of Things o “IoT”)”, spiegava una nota congiunta. Inoltre, la nuova società intende integrare lo spettro, le risorse satellitari e terrestri di entrambe le società in una rete spaziale e terrestre ibrida globale ad alta capacità, in grado di fornire servizi superiori in settori commerciali e governativi in rapida crescita.

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