Disco verde dalla Federal Communications Commission (Fcc) a SpaceX per sostituire gradualmente gli attuali satelliti Starlink di prima generazione con quelli di seconda generazione.
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Costellazione in crescita
L’azienda di Elon Musk ha in orbita intorno alla Terra circa 6.281 satelliti Starlink, utilizzati per fornire una copertura globale ai servizi di comunicazione. Attualmente la società con base in California ha ottenuto dalla Fcc il permesso di espandere a 12.000 satelliti Starlink, con l’obiettivo finale di aumentare la costellazione fino a 42.000 dispositivi nello Spazio.
Primi satelliti in orbita dal 2019
Essendo stati lanciati per la prima volta nel 2019, alcuni di questi satelliti stanno per terminare il loro ciclo di vita di cinque anni. Per questo motivo, SpaceX ha chiesto all’Authority americana di poter sostituire i satelliti in disuso con modelli più moderni. Ma per ora non sono chiari tempi entro cui si procederà alla transizione dell’intera costellazione esistente.
Nuove tecnologie
Secondo SpaceX, questi nuovi satelliti saranno dotati di “tecnologie avanzate di beam-forming e di elaborazione digitale”, che consentiranno “beam capabilities più strette per fornire una copertura più mirata e robusta” dei servizi a banda larga.
Bocciato il ricorso di Dish
Questa nuova tecnologia di beamforming è stata oggetto di contestazione da parte dell’operatore satellitare Dish Network, che ha affermato che la tecnologia potrebbe causare interferenze con i suoi servizi esistenti. Tuttavia, la Fcc ha respinto queste argomentazioni, notando nella sua dichiarazione di autorizzazione che “non era d’accordo” sul fatto che la tecnologia avrebbe portato “SpaceX a violare i limiti della Commissione e dell’Itu Epfd (equivalent-power flux density)”.
