IL CASO

Ses, per il fondo Appaloosa l’operazione Intelsat non basta



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L’hedge fund che fa capo all’investitore David Tepper chiede una riduzione del controllo statale sull’operatore satellitare sostenendo che è necessaria una maggiore indipendenza per affrontare le crescenti sfide. E propone un rinnovo più frequente del cda oltre a un programma strutturato per distribuire capitale agli azionisti. Bocche cucite in casa Ses

Pubblicato il 1 mar 2025



Aerospazio, pianeti, orbita, terra, satellite, satelliti

Non basta l’acquisizione di Intelsat per garantire a Ses la forza necessaria per affrontare la crescente concorrenza in un mercato in rapida evoluzione. A esprimere questo timore è l’hedge fund Appaloosa Management, azionista con oltre il 7% della società di telecomunicazioni via satellite.

Ma non è tutto: il fondo americano, fondato nel 1993 e che fa capo all’investitore David Tepper, chiede anche una riduzione del controllo statale sull’operatore satellitare con sede in Lussemburgo. Solo così sarebbe possibile una maggiore indipendenza per fronteggiare le nuove sfide.

Richiesta di rinnovamento

Appaloosa ritiene insufficiente il solo piano da 3,1 miliardi di dollari per acquistare la rivale Intelsat. Il fondo d’investimento solo preme affinché fusione di Ses e Intelsat sia completa, ma considera “necessario apportare ulteriori cambiamenti” se si vuole che l’azienda rimanga competitiva. “Ses deve abbandonare uno status quo superato e forgiare una cultura aziendale che abbracci le opportunità commerciali”, si legge in una nota. E per Appaloosa occorre anzittutto una maggiore indipendenza statale.

La replica di Ses

Dal canto suo, il consiglio d’amministrazione di Ses ha risposto che “valuterà attentamente le proposte e presenterà le proprie raccomandazioni agli azionisti a tempo debito”. I vertici della società hanno ribadito “il diritto di tutti gli azionisti di impegnarsi in un dialogo aperto e costruttivo sulla attuale strategia e sulle opportunità di creare valore per gli azionisti a lungo termine”.

Indipendenza dello Stato

Il governo lussemburghese detiene una classe speciale di azioni (classe B) che gli conferisce il 33,33% dei diritti di voto, nonostante abbia solo il 16,67% di interesse economico nella società.

“Forse questa disparità poteva essere giustificata in passato, quando l’industria satellitare operava come uno stabile oligopolio di operatori storici governativi al riparo da minacce competitive concrete – afferma in un comunicato Appaloosa -. Nel contesto attuale, tuttavia, questa struttura è una reliquia antiquata che priva gli azionisti e scoraggia gli investitori e i clienti dal prendere sul serio la società come un’autentica impresa commerciale”.

La proposta sul tavolo

Il fondo avanza la proposta “che le azioni di classe B esistenti siano convertite in azioni di classe A a un tasso di conversione di 0,4/1, dando vita a un’unica classe di azioni ordinarie con una partecipazione del Governo del 16,67%. Con la conversione scomparirebbero anche i diritti speciali connessi alle azioni di classe B. Al loro posto, riteniamo che i legittimi interessi del governo lussemburghese a mantenere il domicilio, la rappresentanza proporzionale nel consiglio di amministrazione e le operazioni sostanziali in Lussemburgo possano essere affrontati in modo limitato attraverso disposizioni specifiche aggiunte allo statuto della società o attraverso un accordo contrattuale”.

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