Il lancio del primo lotto di satelliti per le comunicazioni della mega costellazione cinese ha prodotto 50 detriti che potrebbero minacciare i veicoli spaziali in orbita terrestre bassa. La notizia è stata rivelata dal sito americano SpaceNews.
Il Long March 6A è decollato il 6 agosto da una rampa di lancio appositamente costruita nello spazioporto di Taiyuan. Lo stadio superiore del razzo, modificato per il riavvio e per il dispiegamento di numerosi satelliti, ha rilasciato 18 satelliti Qianfan (“Mille Vele”), o G60, a schermo piatto, in un’orbita polare di circa 800 chilometri di altitudine per conto della Shanghai Spacecom Satellite Technology (Ssst).
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Allarme detriti
Tuttavia, la missione pare abbia creato una serie di detriti lungo il suo percorso orbitale, stando a quanto ha osservato Slingshot Aerospace, società americana di analisi e tracciamento spaziale. “Le immagini composite dei recinti ottici Horus in orbita bassa mostrano una serie di oggetti luminosi e inaspettati che si muovono lungo la stessa traiettoria orbitale del corpo del razzo e dei satelliti G60 che ha dispiegato”, ha spiegato Slingshot Aerospace in un comunicato.
Secondo l’azienda, il lancio ha causato più di 50 pezzi di detriti che ora rappresentano un rischio per le costellazioni in orbita bassa al di sotto degli 800 chilometri di altitudine.
Potenziali rischi
L’US Space Forces – Space (S4S) tracking ha confermato la rottura dello stadio del razzo Long March 6A. “La rottura è avvenuta probabilmente il 7 agosto – hanno aggiunto da Slingshot Aerospace -. I pezzi tracciati sono stati incorporati nella valutazione di routine della congiunzione per supportare la sicurezza del volo spaziale. Al momento non ci sono minacce per il volo spaziale umano. L’analisi è in corso”
I detriti spaziali a queste altitudini, dove la resistenza atmosferica è minima, possono rimanere in orbita per decenni o più, a seconda delle dimensioni e della densità dei detriti e di altre variabili. Qualsiasi impatto con i veicoli spaziali potrebbe causare gravi danni e creare ulteriori detriti, che probabilmente viaggiano a circa 27.000 km all’ora.
Attenersi alle linee guida
E, sempre a SpaceNews, Audrey Schaffer, vicepresidente di Strategy and Policy, ha dichiarato che “se anche solo una frazione dei lanci necessari per la realizzazione di questa megacostellazione cinese generasse una quantità di detriti pari a quella di questo primo lancio, il risultato sarebbe un’aggiunta insostenibile alla popolazione di detriti spaziali in orbita bassa”.
“Eventi come questo – ha continuato – evidenziano l’importanza di aderire alle linee guida esistenti per la mitigazione dei detriti spaziali per ridurne la creazione di nuovi e sottolineano la necessità di solide capacità per rilevare, tracciare e catalogare rapidamente gli oggetti spaziali”.