Gli astronauti si preparano a diventare anche geologi in vista della missione Artemis grazie alla quinta edizione di Pangaea, la campagna dell’Esa che prepara i futuri esploratori della Luna, di Marte e degli altri pianeti e che dovranno “leggere” i territori e i paesaggi che si troveranno di fronte.
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Il Grand Tour geologico
Pangaea è un corso intensivo che, attraverso la visita di alcuni siti europei, permetterà agli astronauti di fare esperienza sul campo raccogliendo rocce rilevanti dal punto di vista scientifico e apprendendo come stilare rapporti dettagliati che possano essere analizzati poi sulla Terra. Insegnanti d’eccezione saranno gli astronauti Alexander Gerst dell’Esa e Stephanie Wilson della Nasa. L’Esa ha definito Pangaea un Grand Tour geologico facendo riferimento all’omonimo viaggio di formazione che i giovani aristocratici europei usavano intraprendere e la cui espressione letteraria più famosa è il Viaggio in Italia di Wolfgang Goethe.
Due insegnanti d’eccezione
Gerst (nella foto) è geofisico e vulcanologo, è stato comandante della Stazione Spaziale Internazionale e ha alle spalle oltre 5.700 tra albe e tramonti nello spazio. Dunque un astronauta di grande esperienza che è stato già coinvolto in attività di addestramento dell’Esa, come il programma Caves nel 2019. La Wilson è una delle astronaute più anziane della Nasa, ha all’attivo oltre 42 giorni nello spazio con lo Space Shuttle sulla Iss, fa parte del programma Artemis ed è in predicato per essere la prima donna a toccare il suolo lunare.
I laboratori naturali terrestri
Il corso è già iniziato questa settimana presso il canyon del Bletterbach, sulle Dolomiti in provincia di Bolzano, con lezioni sulla geologia marziana e gli asteroidi. Da ieri 12 settembre e fino al 17 sono a Ries, nel land tedesco della Baviera, dove c’è uno dei crateri meteoritici meglio conservati sulla Terra e dove nel 1970 si esercitarono anche gli astronauti della missione Apollo 14. A novembre le lezioni si sposteranno a Lanzarote, isola dell’arcipelago spagnolo delle Canarie, dove saranno approfondite le interazioni geologiche tra l’attività vulcanica e l’acqua, entrambe elementi chiave per la ricerca di forme di vita.
La nuova esplorazione spaziale
“Agli albori di una nuova era di esplorazione spaziale – ha affermato Gerst – è fondamentale per noi astronauti avere una buona base di conoscenze di geologia planetaria. È il passaggio successivo: integrare le lezioni dal passato della Terra nella futura esplorazione della Luna e di Marte. La campagna Pangaea è di particolare interesse per me in quanto geofisico che ha svolto molta attività sul campo in passato, finora solo sul pianeta Terra, ma mi auguro di cambiare questa parte”. L’astronauta tedesco dunque non fa mistero di voler essere uno dei primi europei ad andare sulla Luna e su Marte.
Gli astronauti del futuro
“Sono orgoglioso di vedere come l’Esa sta assumendo un ruolo guida nelle spedizioni geologiche per dare forma alle future missioni sulla Luna” ha concluso l’astronauta. Il gruppo Pangaea di scienziati e ingegneri planetari europei “controllerà che lavorino insieme utilizzando le migliori tecniche di osservazione geologica. Vogliamo – ha affermato Loredana Bessone, project lead di Pangaea – che trovino e raccolgano i campioni più interessanti durante le loro spedizioni future e che siano pronti per la loro missione e per l’addestramento specifico sul sito di allunaggio”.