La Puglia ha aperto le porte ai rappresentanti di 20 agenzie spaziali dei Paesi dell’America latina e caraibica che hanno visitato lo stabilimento della Sitael a Mola di Bari e sono entrati a contatto con il distretto aerospaziale pugliese, una delle realtà più dinamiche ed importanti del panorama italiano. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con il supporto del Ministero degli Esteri e l’invito dell’Iila (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana).
Indice degli argomenti
L’Alce americana e i suoi membri
I dirigenti di quest’ultima hanno fatto gruppo con i rappresentanti dell’Alce (Agencia Latinoamericana y Caribeña del Espacio) oltre che delle rispettive agenzie spaziali dei singoli paesi come quali (in rigoroso ordine alfabetico): Argentina, Bolivia, Brasile, Cuba, Cile, Colombia, Ecuador, Guatemala, Haiti, Honduras, Nicaragua, Panama, Paraguay, Uruguay, Perù, Repubblica Dominicana, Venezuela. Hanno fatto gli onori di casa Chiara Pertosa, chairman di Sitael del gruppo Angel, la holding cui appartiene dal 2010, e Giuseppe Acierno, presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale (Dta) pugliese.
Il modello pugliese e dei distretti
Acierno ha illustrato la storia dell’azienda che presiede e il modo in cui si è inserita all’interno del territorio e delle sue risorse, creando vincoli di aggregazione sia con piccole e grandi aziende, sia con il mondo accademico e della ricerca secondo il modello dei distretti o, come si dice adesso, dei cluster che sono oggetto di promozione da parte delle politiche europee. Questo modello ha portato alla creazione del Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia che impiega 7.500 addetti, rappresenta il 15% della capacità produttiva del settore e guarda al futuro con Grottaglie, primo spazioporto italiano e primo terreno di sperimentazione nel nostro paese per i droni destinati al trasporto civile (merci e persone) in ambito urbano.
Dalla Puglia all’orbita terrestre
Il managing director di Sitael, Pierluigi Pirrelli, ha poi illustrato le attività dello stabilimento di Mola di Bari dove lavorano 2mila persone e avviene l’assemblaggio di satelliti con parti che provengono anche da altre regioni italiane, come i pannelli solari realizzati dalla Leonardo in Toscana. Tali attività avvengono a mano, in condizioni che evitano le contaminazioni, e con la massima precisione in modo che ogni componente resista alle vibrazioni che si sviluppano nelle fasi di lancio e conservi la massima efficienza una volta in orbita, quando ogni intervento di correzione o messa a punto risulta impossibile. Presenti anche Cristoforo Abbatista di Planetek, con sede a Bari, e Felice Vitulano di Exprivia che si trova a Molfetta (Ba).