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Gnss, l’Europa dovrà investire oltre 40 miliardi in 10 anni per rimanere competitiva

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Questa la stima messa nero su bianco nel primo report “Global Navigation Satellite Systems Investment” di Euspa e Bei. Attesi ritorni per 220 miliardi quest’anno e si salirà a 510 miliardi entro il 2032. Il mercato verso il consolidamento, nasceranno colossi con significative market share

Pubblicato il 17 Mar 2022

Nicola Desiderio

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L’Europa è leader nel settore dei sistema globali satellitari (Global Navigation Satellite Systems, Gnss), ma per rimanere competitiva dovrà spendere 42 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Sono le conclusioni del “Gnss investment report” (SCARICA QUI IL REPORT) realizzato dall’EU Agency for the Space Programme (Euspa) insieme alla Banca Europea di investimenti (European Investment Bank, Eib) che ha esaminato le dinamiche di questo mercato dando un’analisi esaustiva del quadro attuale e delle sue evoluzioni.

L’Europa detiene il 25% del mercato dei Gnss che ammonta a circa 220 miliardi di euro nel 2019 e crescerà fino a 510 miliardi nel 2032. I finanziamenti in questo settore provengono per il 71% da venture capitale e private equity a livello globale. E se all’inizio i leader di mercato investono molto nell’innovazione, con il tempo diventano maggiormente conservativi e più attenti ai ritorni che non all’innovazione lasciando dunque la start up a corto di investimenti.

Attualmente l’Europa ha investito 1 miliardo nell’iniziativa Cassini e si prepara ad investire altri 26 miliardi attraverso il fondo InvestEU, ma mancano ancora gli investimenti privati che negli Usa hanno coperto il 67% del totale nel 2020. Il report raccomanda di mobilitare gli investimenti e formare manager in grado di farlo e di gestirli. Da parte sua, la European Union Agency for the Space Programme promuove e commercializza i servizi derivati dalle reti Galileo, Egnos, e Copernicus preparando il prossimo programma di comunicazione satellitare Govsatcom che darà ulteriore impulso al Green Deal europeo e alla transizione digitale a favore dei cittadini e della resilienza economica e sociale. L’Eib è pronta a sostenere le aziende europee anche al di fuori dell’Europa per supportarne la capacità innovativa e competitiva. Nel 2021, con 20,7 miliardi di euro è stato il maggiore investitore continentale nella digitalizzazione e delle tecnologie spaziali.

“Progettare azioni specifiche e strumenti finanziari saranno cruciali per assicurare che le buone idee si trasformino in business innovativi, assicurando all’Europa una capacità di innovazione nei settori Gnss, inclusa la nostra competitività nel trasporto autonomo in continua crescita, l’agricoltura di precisione, la sicurezza delle infrastruttura, il controllo dell’ambiente e le tecnologie correlate alla sicurezza e ai servizi” ha dichiarato Rodrigo da Costa, direttore di Euspa. “Applicazioni e servizi basati su navigazione satellitare sono risorse strategiche. Forniscono la fondazione futura per un sistema europeo di trasporti competitivo e il settore agricolo e aiutano ad arginare i rischi climatici. Le aziende europee hanno bisogno di essere all’avanguardia di queste tecnologie. Se non vogliamo dipendere dalle Big Tech straniere per rispondere alle nostre esigenze, abbiamo bisogno di concentrarci sui fondi per lo spazio nell’Unione Europea. Come investitore basilare nell’ecosistema europeo dell’innovazione l’Eib è sempre pronta, insieme coni nostri partner nel mettere in moto le risorse private e pubbliche delle quali abbiamo bisogno per rimanere competitivi” ha ribadito il vice presidente dell’Eib, Kris Peeters.

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