CAMBIO AL VERTICE

Airbus: Moro al timone dell’Italia, D’Angelantonio a capo dei public affairs



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Il manager assumerà l’incarico dal 1° dicembre e sarà responsabile anche della gestione della filiale locale dedicata ai prodotti e servizi per lo spazio. Per il colosso si apre una stagione di riorganizzazione: previsto il taglio fino a 2.500 posti di lavoro entro la metà del 2026

Pubblicato il 11 nov 2024



Aerospazio, pianeti, orbita, terra, satellite, satelliti

Airbus ha nominato Valerio Moro a capo di Airbus in Italia a partire dal prossimo 1° dicembre, nell’ambito della strategia di rafforzamento dell’azienda e del sostegno alla sua crescita nel nostro Paese. Lo riferisce il gruppo in una nota.

Moro vanta un’esperienza decennale in Airbus Defence and Space, sia in ruoli ingegneristici che manageriali, e più recentemente come assistente esecutivo del ceo di Airbus, Guillaume Faury. Nel suo nuovo ruolo, sarà responsabile della supervisione delle operazioni di Airbus in tutte le divisioni dell’azienda in Italia e rappresenterà Airbus nei confronti dei clienti e di tutti i principali stakeholder. Sarà inoltre responsabile della gestione della filiale locale di Airbus dedicata ai prodotti e servizi per lo spazio.

Consolidare la leadership

Moro potrà contare sul supporto di Serafino D’Angelantonio, che assumerà il nuovo ruolo di head of public affairs Italy. Con il rafforzamento del team, Airbus si prefigge di consolidare ulteriormente la sua storica partnership con l’Italia, con l’offerta di aeromobili a basso consumo di carburante, elicotteri moderni e soluzioni avanzate in ambito militare e spaziale.

Utile sale del 22%

Nel terzo trimestre del 2024 Airbus ha registrato un utile netto di 983 milioni di euro, in aumento del 22%. Lo ha reso noto il gruppo. I ricavi sono aumentati del 5%, a 15,7 miliardi di euro. Il consiglio di amministrazione ha proposto di confermare Guillaume Faury nel 2025 al posto di direttore generale.

2.500 tagli entro 2026

Airbus riorganizza la divisione Defence&Space e prevede la riduzione fino a 2.500 di posti di lavoro entro la metà del 2026. Lo conferma in una nota il gruppo aerospaziale. Il riassetto avviene “alla luce di un complesso e continuato contesto di business, in particolare nei sistemi spaziali” che ha già comportato “significativi oneri finanziari” negli esercizi 2023 e 2024.

Le misure da adottare riguarderanno in particolare le funzioni centrali nonché una piena responsabilità operativa delle linee di business Air Power Space Systems e Connected Intelligence. Airbus Defence and Space ha avuto un confronto con le parti sociali sulle misure previste: non sono previste procedure forzate – riporta la nota – ma c’è la volontà di mitigare gli impatti che le azioni programmate potranno comportare.

“Airbus ha un lungo track record come datore di lavoro che agisce in modo responsabile nelle situazioni difficili e questa volta non sarà diverso – riporta la nota -. È chiaro che dobbiamo adattarci se vogliamo sostenere la nostra industria e guidare l’ecosistema europeo dell’aerospazio per la difesa”.

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