Nokia sta realizzando per la Nasa una rete cellulare basata sul protocollo 4G per supportare in superficie le prossime missioni lunari. Il progetto, finanziato con 14,1 milioni di dollari nell’ambito del programma Clps (Commercial Lunar Payload Services), è stato affidato nel 2020 alla Bell Laboratories (acquisiti dalla società finlandese nel 2016) che lo ha sviluppato con la Intuitive Machine di Houston, tra le tre aziende selezionate per realizzare i lander per il Clps, e ora sta giungendo alla validazione finale che prevede, prima di tutto, un test di resistenza nelle fasi di lancio.
Le apparecchiature preparate dai Bell Laboratories e dalla Intuitive Machines saranno dunque caricate nel 2023 su un lancio di SpaceX per studiare gli effetti delle spinte, delle vibrazioni e dei vari shock cui sono sottoposti i carichi utili fino all’arrivo a destinazione. E questo è solo una delle tante tematiche alle quali si sta lavorando per assicurare il trasporto e la piena operatività del sistema di comunicazione sulla superficie lunare e, in prospettiva, anche di quella di Marte. Tra queste ci sono la polvere, le radiazioni cosmiche, le temperature nell’ordine dei -100 °C e il vuoto che potrebbe creare sversamenti di liquidi contenuti nei componenti.
Il sistema utilizzerà la banda di frequenza 1.700-1.800 Mhz e l’obiettivo è assicurare la connettività a breve raggio (circa un km e mezzo) tra le navicelle di atterraggio Nova-C di Intuitive Machines e le sonde robotizzate incaricate di operare sondaggi permettendo una comunicazione costante sulla superficie lunare e, seppure indirettamente, anche con la Terra. Se il sistema funzionasse, verrebbe realizzato un controllo più diretto delle sonde e quest’ultime potrebbero inviare dati e immagini con una qualità e un livello di definizione assai maggiore. Lo sviluppo di questo sistema, oltre ad essere la pietra angolare per un sistema di telecomunicazioni 4G (e in prospettiva 5G) sulla Luna, permetterà anche di acquisire preziose competenze per analoghi sistemi terrestri chiamati ad operare in contesti difficili o per applicazioni commerciali specifiche. Un mercato che, secondo le stime, riguarda 14 milioni di siti.