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Draghi: “Spazio settore cruciale per la strategia di difesa Ue”



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In audizione al Parlamento, l’ex presidente del Consiglio avverte: “Non basta puntare solo sugli armamenti ma anche sulle tecnologie digitali. E serve una strategia continentale unificata”

Pubblicato il 18 mar 2025



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“Questa grande trasformazione (delle spese per la difesa europea, ndr) è in realtà necessaria non solo per le complessità geopolitiche a cui stiamo assistendo, ma anche per via della rapidissima evoluzione della tecnologia che ha stravolto il concetto di difesa e di guerra”, ha detto Mario Draghi, che è consulente speciale della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

L’ex premier ed ex presidente Bce ha presentato così il suo rapporto in Senato, nell’audizione informale davanti alle commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue delle due Camere.

Droni e satelliti

“Se consideriamo ad esempio i droni, una stima delle forze armate ucraine rivela che dall’inizio del conflitto circa il 65% degli obiettivi centrati è stato colpito da velivoli senza pilota – ha aggiunto Draghi -. Non solo i droni, ma anche l’intelligenza artificiale, i dati, la guerra elettronica, lo spazio, i satelliti e la silenziosa cyberguerra hanno assunto un ruolo importantissimo dentro e fuori i campi di battaglia. La difesa oggi non è solo armamento, ma anche tecnologia digitale. È il concetto stesso di difesa che evolve nel più ampio concetto di sicurezza globale”.

Strategia continentale unificata

Per Draghi, “la convergenza tra tecnologie militari e tecnologie digitali porta alla sinergia dei diversi sistemi di difesa, dell’aria, del mare, di terra e dello spazio. Occorre quindi dotarsi di una strategia continentale unificata per il cloud, il supercalcolo, l’intelligenza artificiale, la cybersicurezza. Questo sviluppo non può che avvenire su scala europea. La difesa comune dell’Europa diventa pertanto un passaggio obbligato per utilizzare al meglio le tecnologie che dovranno garantire la nostra sicurezza”.

Investimenti nello Spazio

Secondo l’ex premier “persino la nostra valutazione dell’investimento in difesa, oggi basata sul computo delle sole spese militari, andrà modificata per includere gli investimenti su digitale, spazio e cybersicurezza che diventano necessari alla difesa del futuro. Per tutto ciò occorre iniziare un percorso che ci porterà a superare i modelli nazionali e a pensare a livello continentale. Tutto questo riguarda non solo la nostra sicurezza, ma anche la presenza dell’Europa tra le grandi potenze”.

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