L’ANALISI PEST

Pmi spaziali, come garantire un’espansione sostenibile e competitiva



Indirizzo copiato

Fondamentale migliorare il coordinamento tra attori pubblici e privati, rafforzare la governance nazionale e favorire una maggiore integrazione con il panorama europeo. Solo attraverso un approccio strategico il settore potrà consolidarsi come motore di crescita economica e tecnologica a lungo termine

Pubblicato il 12 feb 2025

Alessandro Sannini

Private Equity Investor'



Space Economy, Italia, Europa2

L’analisi Pest è uno strumento utilizzato per esaminare i fattori macro-ambientali che influenzano un settore o un’industria. Questa metodologia prende in considerazione quattro categorie di fattori: politici, economici, sociali e tecnologici. Analizzando queste variabili, è possibile comprendere meglio le opportunità e le sfide che un settore deve affrontare. Nel contesto delle pmi italiane del settore spaziale, l’analisi Pest aiuta a individuare i principali elementi che ne determinano la crescita e la competitività, specialmente in relazione agli investimenti di private equity e alla necessità di ridurre la dipendenza dai fondi governativi.

Frammentazione normativa e complessità burocratica

Dal punto di vista politico, il supporto del governo e delle istituzioni europee è determinante per il settore spaziale, ma non sufficiente per garantirne un’espansione sostenibile. L’Italia ha un forte impegno nelle politiche spaziali, grazie all’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e alla collaborazione con l’Esa. Tuttavia, la frammentazione normativa e la complessità burocratica rappresentano un ostacolo per molte aziende che cercano di sviluppare progetti innovativi e attrarre investimenti privati. Nonostante l’esistenza di incentivi e finanziamenti pubblici, come quelli previsti dal programma Horizon Europe e dal Pnrr, il loro accesso rimane complicato e non sempre sufficiente per sostenere la crescita di lungo periodo. Inoltre, il frequente turnover delle leadership istituzionali può creare incertezze nei programmi spaziali, rendendo meno attrattivo il settore per gli investitori privati.

La questione della governance

Un elemento critico è la governance spaziale, che necessita di una riorganizzazione più aperta ed efficace. La struttura attuale è frammentata, con una molteplicità di enti, distretti regionali e consorzi che operano in modo disomogeneo, ostacolando la creazione di una strategia nazionale coesa. Sarebbe auspicabile una razionalizzazione delle competenze, favorendo un modello più integrato e orientato a livello europeo, sulla scia di cluster innovativi presenti in altri paesi. In particolare, la galassia dei mondi regionali dei distretti andrebbe deframmentata, incentivando la creazione di poli tecnologici con una governance condivisa che attragga investitori e partner internazionali. Un maggiore coordinamento tra pubblico e privato permetterebbe di ottimizzare risorse e strategie, facilitando l’accesso a finanziamenti e programmi di cooperazione internazionale.

La competizione internazionale

Un ulteriore elemento da considerare è la competizione internazionale: paesi come Francia e Germania stanno sviluppando strategie più aggressive per attrarre investimenti e potenziare le proprie industrie spaziali, ponendo l’Italia di fronte alla necessità di definire una politica industriale più chiara e stabile.

Creare un mercato indipendente

Sotto il profilo economico, la necessità di attrarre capitali privati e diversificare le fonti di finanziamento è sempre più evidente. Le pmi italiane del settore spaziale, nonostante un crescente interesse da parte di fondi di private equity e venture capital, faticano a reperire investimenti adeguati alla loro espansione. La space economy ha un potenziale significativo, ma la predominanza del finanziamento pubblico rallenta la creazione di un vero mercato indipendente, in cui le aziende possano crescere grazie al supporto di capitali privati.

Il private equity killer application

La vera “killer application” per le pmi italiane del settore spaziale potrebbe essere rappresentata proprio dal private equity. Questo strumento finanziario può fornire il capitale necessario per scalare i modelli di business, accelerare lo sviluppo tecnologico e sostenere l’internazionalizzazione. I fondi di private equity, grazie alla loro capacità di apportare non solo risorse finanziarie ma anche competenze manageriali e network industriali, possono rappresentare un’opportunità di crescita fondamentale per le pmi che desiderano espandersi oltre il mercato domestico. Un maggiore accesso a questi capitali consentirebbe di creare realtà più competitive e resilienti, capaci di affrontare le sfide globali della space economy.

La sfida dell’internazionalizzazione

Inoltre, il costo del lavoro in Italia è elevato rispetto ad altri paesi europei, incidendo sulla competitività delle imprese, mentre la pressione fiscale rappresenta un ulteriore freno agli investimenti. Le pmi devono quindi puntare sull’internazionalizzazione e sulla creazione di modelli di business scalabili per attrarre investitori privati e ridurre la dipendenza dalle commesse pubbliche. L’export, sebbene sia una leva strategica importante, richiede una solida capacità di compliance con le regolamentazioni internazionali, che rappresentano un ulteriore ostacolo per le imprese più piccole. Inoltre, la crescente concorrenza da parte di aziende extraeuropee, in particolare statunitensi e cinesi, spinge le pmi italiane a innovare e trovare nicchie di mercato altamente specializzate per mantenere la loro rilevanza globale.

L’accesso al credito

Un altro elemento critico è l’accesso al credito: molte pmi faticano a ottenere finanziamenti dalle banche tradizionali, che spesso considerano il settore spaziale ad alto rischio. I modelli di finanziamento alternativi, come il crowdfunding, i minibond e le piattaforme di investimento dedicate alle startup Deeptech, stanno emergendo come possibili soluzioni, ma necessitano di un maggiore supporto istituzionale per diventare strumenti ampiamente utilizzati. La collaborazione tra pubblico e privato potrebbe favorire lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari che consentano alle pmi di ottenere capitali senza dover necessariamente dipendere dai bandi pubblici.

Guardare al futuro

L’analisi Pest evidenzia come la crescita delle pmi italiane nel settore spaziale dipenda fortemente dalla capacità di attrarre investimenti privati e di ridurre la dipendenza dai finanziamenti governativi. Per garantire un’espansione sostenibile e competitiva, è fondamentale migliorare il coordinamento tra attori pubblici e privati, rafforzare la governance nazionale e favorire una maggiore integrazione con il panorama europeo.

La riorganizzazione della governance spaziale, l’incremento della competitività fiscale e la creazione di ecosistemi di innovazione collaborativi sono elementi chiave per stimolare l’interesse degli investitori. Solo attraverso un approccio strategico e coordinato, il settore potrà consolidarsi come motore di crescita economica e tecnologica a lungo termine, contribuendo allo sviluppo dell’economia dello spazio sia in Italia che nel contesto globale

Articoli correlati

Articolo 1 di 5