IL PROGETTO

Inaf, al via il network nazionale di telescopi per lo studio del cielo



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Alla guida del progetto una partnership tra l’Istituto di astrofisica, l’università di Genova e quella della Calabria. Obiettivo: mettere in connessione tecnologie e persone per osservazioni caratterizzate dall’approccio “collaborativo”

Pubblicato il 6 feb 2025



SerenaBenatti_INAF_Palermo

Connettere telescopi, coinvolgere persone e osservare il cielo con un approccio collaborativo: è questa la missione di Noctis, il Network osservativo coordinato di telescopi per l’insegnamento e la scienza.

Il progetto, guidato da Silvano Tosi dell’Università di Genova, in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e l’Università della Calabria, le cui unità di ricerca sono coordinate da Serena Benatti e Sandra Savaglio. Noctis mira a creare una rete italiana di telescopi ottici automatici e robotici, distribuiti da nord a sud del Paese.

Sei osservatori

Con sei osservatori già attivi in Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia, Noctis offrirà una copertura coordinata del cielo a livello nazionale, consentendo di monitorare fenomeni astronomici come i transiti di esopianeti, la variabilità stellare, i detriti spaziali e le esplosioni cosmiche.

L’obiettivo è raccogliere dati scientifici utili e complementari a quelli raccolti con strumentazione tecnologicamente più avanzata, contribuendo a una visione più completa dell’universo.

Passione per gli astri

La vera forza di Noctis, però, non è solo nella tecnologia, ma nelle persone. Attraverso il modello della citizen science, appassionati, studenti e curiosi potranno partecipare attivamente alle osservazioni e all’analisi dei dati, come spiega Benatti: “Non serve essere scienziati per contribuire alla conoscenza del cosmo. Chiunque potrà raccogliere dati, analizzarli e persino diventare coautore di pubblicazioni scientifiche. Un modo per rendere tutti protagonisti della scienza”.

Attività divulgativa

Oltre alla ricerca, infatti, Noctis punta a offrire opportunità educative, di formazione e divulgative. Sono previsti incontri pubblici, workshop e sessioni di osservazione guidata dai ricercatori del progetto e accessibili anche da remoto. Questa modalità permetterà a chiunque di familiarizzare con strumenti avanzati e di esplorare più a fondo i segreti del cielo.

Studio del cielo

L’attuale rete di telescopi è solo il punto di partenza. Altri osservatori in Italia si sono già dichiarati interessati a unirsi al progetto.

Silvano Tosi, responsabile scientifico del progetto Noctis, evidenzia l’importanza del coinvolgimento pubblico: “L’osservazione del cielo è un’attività che da sempre affascina persone di ogni età. Vogliamo offrire strumenti che permettano a tutti di partecipare, valorizzando le risorse locali e rafforzando il legame tra ricerca e società”.

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