IL LIBRO

Spazio, l’Italia rimane protagonista a 60 anni dal suo primo satellite



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Il nuovo volume di Enrico Cozzi, “Gropolitica dello Spazio”, presentato a Conegliano. L’autore: “Quello che succede lassù è qualcosa che cambia concretamente le nostre vite: dalle connessioni satellitari alla telemedicina orbitale, fino ai progetti per colonizzare Marte”

Pubblicato il 18 dic 2024



Aerospazio, pianeti, orbita, terra

L’11 dicembre, il Comune di Conegliano ha celebrato la Giornata Nazionale dello Spazio con un evento che ha portato l’Universo e le sue infinite possibilità nel cuore delle colline patrimonio Unesco, simbolo del Prosecco e della tradizione italiana. La serata è stata dedicata al racconto di come l’Italia, a 60 anni dal lancio del primo satellite San Marco I, abbia mantenuto un ruolo da protagonista nello scenario spaziale mondiale. Protagonista dell’incontro è stato Emilio Cozzi, giornalista e divulgatore, che ha presentato il suo nuovo libro Geopolitica dello Spazio (Editrice Il Saggiatore).

Lo Spazio nuova frontiera

“Lo Spazio è la nostra nuova frontiera” ha affermato Emilio Cozzi. “È un terreno di competizione geopolitica, ma anche un’opportunità per immaginare il futuro. Quello che succede lassù non è qualcosa di astratto, bensì qualcosa che cambia concretamente le nostre vite: dalle connessioni satellitari alla telemedicina orbitale, dall’estrazione di risorse sugli asteroidi fino ai progetti per colonizzare Marte. Con questo libro ho voluto raccontare una corsa invisibile, ma incessante, che dura da oltre mezzo secolo e che vede coinvolti governi, imprese e visionari”.

Gli interventi

L’incontro, moderato da Alessandro Sannini, economista e investitore. La serata è stata arricchita dal videomessaggio di Walter Cugno, Vicepresidente Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space, e dall’intervento di Marino Moro, amministratore delegato di Novaeka, una scale-up padovana emergente che produce banchi di test per razzi che rappresenta un modello innovativo nel panorama della Space Economy italiana.

Space Economy: non solanto multinazionali

“La Space Economy non è solo per grandi agenzie e multinazionali” ha raccontato Marino Moro, evidenziando i risultati straordinari di Novaeka. “La nostra azienda si posiziona come un design bureau bridge tra lo spazio upstream e downstream, fornendo soluzioni all’avanguardia. Lavoriamo su progetti concreti che spaziano dall’aerospazio all’innovazione tecnologica per settori industriali emergenti, con un modello operativo smart, orizzontale e innovativo. Questo approccio ci ha permesso di crescere rapidamente, dimostrando che anche una realtà italiana può competere a livello internazionale con successo”.

Il ruolo dell’Italia

Walter Cugno, impossibilitato a essere presente fisicamente a causa di un volo verso gli Stati Uniti, ha inviato un videomessaggio che ha aggiunto una prospettiva chiara e autorevole: “L’Italia ha un patrimonio straordinario di competenze e successi nel settore spaziale. La costruzione della Stazione Spaziale Internazionale e le nuove missioni spaziali sono il risultato di una tradizione industriale solida e di un impegno costante. Il libro di Emilio Cozzi è davvero un testo per tutti: riesce ad aprire discussioni e riflessioni di vario genere, parlando a chi si avvicina per la prima volta allo Spazio e a chi vuole comprendere a fondo le dinamiche globali dietro questa corsa”.

Le opportunità di crescita

“Stasera abbiamo capito una cosa fondamentale – ha detto Alessandro Sannini – lo Spazio non è solo per astronauti o ingegneri, ma per tutti noi. Parliamo di economia, di innovazione, di una sfida che coinvolge governi, imprenditori e cittadini. Lo Spazio è la nuova economia, un’opportunità di crescita umana, scientifica e tecnologica che dobbiamo saper cogliere”.

Nel suo intervento Emilio Cozzi ha voluto rendere affascinanti e tangibili i temi della Space economy: “Questa corsa non è più solo tra nazioni. Ora anche imprenditori come Elon Musk e Jeff Bezos hanno capito che il centro del potere e del progresso non è più solo sulla Terra – ha detto – Il turismo spaziale, l’energia solare dai satelliti, l’agricoltura sui deserti di Marte: tutte queste idee futuristiche sono già oggetto di investimento. Ma la cosa più importante è comprendere come lo Spazio aiuti la Terra. Le tecnologie sviluppate per lo spazio hanno un impatto immediato su agricoltura, salute, comunicazione e cambiamenti climatici. Questo libro è un invito a guardare il cielo con una nuova consapevolezza”.

Il messaggio alle nuove generazioni

La serata, che ha visto una folta partecipazione di pubblico, inclusi numerosi giovani, ha lanciato anche un messaggio importante alle nuove generazioni: studiare, appassionarsi e puntare sulle materie STEM. “Abbiamo bisogno di nuovi talenti, di giovani che abbiano la voglia di spingersi oltre i confini. Non è solo una questione di scienza, ma di visione e passione” ha concluso Cozzi.

Conegliano, spesso associata alle sue tradizioni agricole e vinicole, ha dimostrato di poter guardare lontano, con una serata che ha saputo unire divulgazione scientifica e riflessione sul futuro. L’amministrazione locale ha lasciato intravedere l’ambizione di proseguire su questo percorso, immaginando trapelato sia nella conferenza stampa sia nella discussione un possibile Festival dello Spazio e della tecnologia. “Un evento che sappia essere più di una semplice fiera, un think tank dove discutere di temi globali con uno sguardo glocal” ha concluso Sannini.

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