INNOVAZIONE

Un modulo hi-tech per coltivare micro-ortaggi su Luna e Marte: taglio del nastro dell’Enea



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Il progetto è finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e vede in campo anche il Cnr e le università di Roma Tor Vergata e Federico II di Napoli, quest’ultima nel ruolo di coordinatore. Microx2 punta a perfezionare, direttamente in condizione di missione, un sistema di produzione in grado di garantire all’equipaggio una dieta equilibrata e a contrastare gli effetti negativi dovuti alla gravità alterata e ai raggi cosmici

Pubblicato il 16 dic 2024



ENEA per Giornata Spazio 2024

Un modulo hi-tech per coltivare micro-ortaggi come ravanello e cavolo verza in condizioni spaziali, come quelle presenti sulla Luna e Marte. I riflettori su questa innovazione si accenderanno per quarta Giornata nazionale dello Spazio. Realizzato nel Centro Ricerche Enea Casaccia, il progetto Microx2 è finanziato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi).

In campo Cnr e università

Il progetto, cui partecipano Enea, Cnr e le università di Roma Tor Vergata e “Federico II” di Napoli, punta a realizzare sistemi biorigenerativi per la produzione di cibo fresco ad alto contenuto di fitonutrienti, per il supporto alla vita degli astronauti nelle missioni di lunga durata.

Coltivazioni in orbita

L’obiettivo della ricerca Microx2 è di perfezionare, in condizione di missione, un sistema di produzione in grado di garantire all’equipaggio una dieta equilibrata dal punto di vista nutritivo e di qualità e sicurezza alimentare. E, al tempo stesso, utile a contrastare gli effetti negativi dovuti alla gravità alterata e ai raggi cosmici. Inoltre, l’innovazione consente di massimizzare l’uso di risorse limitate nello spazio e ottimizzare le rese produttive.

Irrigazione speciale

Per l’innovativo impianto di coltivazione progettato per essere riproponibile in ambiente spaziale, Enea ha sviluppato apparati di irrigazione e di illuminazione Led, controllati attraverso un sistema smart per la diagnostica non distruttiva e il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e della crescita delle piante e dei parametri ambientali, come umidità, temperatura e concentrazione di CO2.

Cibi per gli astronauti

“Proseguire nella ricerca sulla coltivazione di cibo fresco per lo spazio è fondamentale sia per migliorare la qualità della vita degli astronauti, che per contribuire alla sostenibilità delle missioni, riducendo la dipendenza dai costanti rifornimenti da Terra – spiega Luca Nardi, ricercatore Enea del Laboratorio Agricoltura 4.0 -. L’insieme delle tecnologie sviluppate permetterà di massimizzare l’uso di acqua, fertilizzanti ed energia, che sono limitati nello spazio, ottimizzando al contempo le rese produttive, la qualità e la sicurezza alimentare, per affrontare le sfide legate alla permanenza prolungata nello spazio e preparare l’umanità a future esplorazioni oltre la bassa orbita terrestre”.

Agricoltura 4.0

Il personale in forze nel Laboratorio Agricoltura 4.0 dell’Enea è attivo da oltre 10 anni nello sviluppo di metodologie di coltivazione “fuori-suolo” (idroponica e aeroponica) per il vertical farming, la valorizzazione di colture protette di ultima generazione e le tecnologie innovative per l’agrospazio per il supporto alla vita in ambienti estremi, in linea con le future missioni di esplorazione e colonizzazione umana dello spazio.

Soluzioni innovative

Il Laboratorio è impegnato nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per l’agricoltura 4.0, puntando alla transizione agro-ecologica e digitale delle imprese agricole, alla salvaguardia degli agroecosistemi, all’incremento della resilienza ai cambiamenti climatici e della resistenza a stress biotici e abiotici, con benefici in termini di riduzione degli input di produzione ed emissioni di gas serra. Il Laboratorio promuove inoltre lo sviluppo di nuovi modelli di difesa fitosanitaria.

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