Il razzo sonda SubOrbital Express-4 è stato lanciato con successo dall’Esrange Space Center fuori Kiruna, nel nord della Svezia. Il razzo ha raggiunto un’altitudine di 256 km prima di ricadere sulla Terra e fornire circa sei minuti di microgravità a sei esperimenti scientifici a bordo.
Dopo una notte piena di suspense a causa delle difficili condizioni meteorologiche, tre esperimenti dell’Esa (Agenzia spaziale europea) hanno raggiunto nuove vette in uno dei lanci di razzi più attesi dell’anno dalla base Esrange, di proprietà e gestita dalla Swedish Space Corporation (Ssc).
Gli esperimenti dell’Esa spaziavano da studi sul sistema immunitario umano, alla tecnologia per costruire celle solari più efficienti e agli esapodi rimbalzanti per comprendere la formazione dell’Universo.
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Test in microgravità
Tutti i sistemi hanno funzionato bene durante il volo e i preziosi carichi utili sono stati recuperati da un elicottero subito dopo l’atterraggio. I campioni di volo degli esperimenti saranno ora restituiti per ulteriori analisi ai team scientifici di Svezia, Germania e Finlandia, dopo oltre due anni di preparativi.
Colmato un divario
“I razzi sonda colmano il divario tra la ricerca di laboratorio e le complessità delle missioni orbitali, consentendoci di testare nuove tecnologie, raccogliere dati critici e ispirare soluzioni innovative. Esrange ha un enorme potenziale per le future attività di esplorazione”, ha affermato Daniel Neuenschwander, direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’Esa durante la sua visita a Esrange.
Un aiuto per la ricerca
“A volte, pochi minuti di microgravità sono proprio ciò di cui un progetto di ricerca ha bisogno per raggiungere il livello successivo, spesso con conseguenti grandi scoperte per l’umanità”, afferma Krister Sjölander, responsabile dei carichi utili e dei sistemi di volo di Ssc.
Krister ha ricordato che il precedente volo SubOrbital Express ha trasportato un esperimento sulle cellule staminali e beta nella lotta contro il diabete. Questa ricerca è arrivata alla Stazione spaziale internazionale (Iss) durante la missione Muninn dell’astronauta dell’Esa Marcus Wandt.