“Oggi di satelliti in bassa quota per la comunicazione, c’è solo Starlink. Per raggiungere il livello di Starlink serve avere una capacità non solo di farli, ma anche di lanciarli, che oggi nessuno ha e nessuno ha ai costi di Starlink”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alla commissione Affari esteri e Difesa del Senato.
“Nessun altro è in grado di far tornare un lanciatore così, per i prossimi non so quanti anni. Abbiamo quindi un privato, Elon Musk – ha aggiunto Crosetto – che ha un monopolio sostanziale. Ti puoi permettere di non parlare con quel privato? Può essere simpatico o antipatico, ma se hai bisogno di avere delle comunicazioni in bassa quota, devi parlare con lui. O puoi mettere in campo un sistema tuo, e l’Europa ci sta pensando, ma arriverà tra 10-15 anni”.
“Questo è un tema strategico rilevante – ha detto Crosetto – che ti dà idea di quanto i tempi vadano percorsi prima. Perché siamo in ritardo? Perché abbiamo difeso l’esistente senza criticarlo e ci siamo persi un settore, per difendere quello dove eravamo rilevante, per difendere interessi egoistici”.
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Crosetto: il futuro? L’unione di AI e quantum computing
Inoltre Crosetto ha spiegato che il tema rivoluzionario dei prossimi anni sarà dato dalla combinazione di intelligenza artificiale e quantum computing, oltre che i data center. “Non avere i dati su cui lavorare è come non avere carbone o gas”, e quindi “non avere data center vuol dire non avere una miniera”.
Questo vuol dire però anche un aumento dei consumi di energia “straordinario”, oltre che di acqua, una risorsa che sarà sempre più rilevante nel futuro, e questo l’ha già capito la Cina. Infatti, ha osservato il ministro, ”la Cina ha iniziato a comprare otto anni vecchie navi petroliere per organizzare il trasporto di acqua” e questo evidenzia la differente “capacità di visione” di alcuni Paesi.
Il ministro: 28,5 miliardi di impegno finanziario 2024/26
Sul Documento programmatico pluriennale per la Difesa, Crosetto ha chiarito che “alla consolidata programmazione operante, si aggiungono 20 programmi di previsto avvio, per un impegno finanziario complessivo nel triennio 2024-2026 di circa 28,5 miliardi di euro. Un impegno finanziario che è anche la prova della capacità di finalizzazione del dicastero”.
“Anche quest’anno – ha ricordato il ministro – il settore investimento può contare sull’impulso fornito dalle risorse affluite con il rifinanziamento del Fondo investimenti Difesa che, per il periodo 2024-2039, prevede un’assegnazione di 22,5 miliardi di euro. Tali volumi sono stati ripartiti in 1,8 miliardi per nuovi programmi e 20,7 miliardi per programmi operanti”.