L’APPROFONDIMENTO

Infrastrutture spaziali, i programmi lunari di Usa e Cina una manna per il new business



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Secondo Analysys Mason i programmi finanziati dai governi se da un lato scontano ritardi e difficoltà dall’altro stanno stimolando nuove attività imprenditoriali. La maggior parte delle revenues sarà generata attraverso lo sviluppo di grandi missioni ad alto rischio ma l’opportunità commerciale più ampia si presenta sotto forma di missioni e servizi ausiliari

Pubblicato il 25 set 2024



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Il testa a testa fra Usa e Cina nella corsa spaziale verso la Luna è una nuova opportunità di business per le aziende che sviluppano infrastrutture in orbita.

Secondo una ricerca di Analysys Mason, gli Stati Uniti stanno investendo tempo e denaro nell’invio di persone sulla Luna, come fecero durante l’“era Apollo” degli anni Sessanta. Ma stavolta il progetto statunitense Artemis è in competizione con la Stazione Lunare Internazionale (Ilrs) della Cina.

Per gli esperti Analysys Mason, la maggior parte delle entrate associate all’attività del mercato lunare sarà generata dallo sviluppo di grandi missioni ad alto rischio per le agenzie governative. Il lancio di razzi, la produzione di stazioni orbitali, l’esplorazione e l’utilizzo delle risorse sono tecnologie importanti che devono essere realizzate e che saranno fortemente contese da un piccolo numero di consolidati operatori di mercato.

Artemis contro Ilrs

Artemis è un programma ambizioso (vi partecipano 43 Paesi) che ha incontrato diverse difficoltà. La Nasa ha cancellato alcune missioni Artemis e nel luglio 2024 l’agenzia ha suggerito che la missione Artemis 3 ha solo il 70% di possibilità di essere pronta in tempo.

Parallelamente, le ambizioni della Cina stanno crescendo: intende aumentare il numero di Paesi partner per Ilrs a 50, rispetto ai 10 attuali.

Business Luna

Considerando le sfide tecnologiche e politiche, alcuni ritengono che il mercato lunare non sia degno di essere perseguito o che sia improbabile che si sviluppi in una vera opportunità commerciale.

Tuttavia, la ricerca di Analysys Mason conclude che il mercato lunare sarà una delle maggiori opportunità di produzione e lancio di satelliti nei prossimi 10 anni, ma che è accessibile solo agli operatori commerciali con forti partnership governative, portafogli diversificati e la capacità di sostenere lunghi cicli di sviluppo tecnologico.

70 miliardi dalle missioni lunari

Il rapporto di Analysys Mason “Satellite manufacturing and launch services: trends and forecasts 2023-2033” prevede un’opportunità di guadagno cumulativa di quasi 400 miliardi di dollari dalle missioni scientifiche, di equipaggio e cargo nel prossimo decennio. I dati della quarta edizione del rapporto di previsione “Lunar markets” sempre di Analysys Mason indicano che le missioni lunari genereranno almeno 70 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2033, senza contare i significativi finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo.

Per esempio, la missione Artemis della Nasa avrebbe impegnato 53 miliardi di dollari in finanziamenti per lo sviluppo tra il 2021 e il 2025. Tuttavia, il programma continua a subire ritardi e contestazioni e gli operatori del settore hanno espresso dubbi sul suo successo e sulla sua accessibilità.

Le ambizioni di Pechino

Cina e Stati Uniti continueranno a sostenere i programmi lunari nonostante le spese e le sfide associate allo sviluppo tecnologico

Il programma cinese Ilrs ha dichiarato che probabilmente raggiungerà l’obiettivo di inviare esseri umani sulla Luna entro il 2030. Il progetto ha coinvolto molti partner, riuscendo persino ad attirare alcuni di quelli già impegnati nel programma Artemis della Nasa, come il Bahrein e il Perù.

La geopolitica è una sfida cruciale per la Cina: i partenariati tardano a formarsi o sono cancellati, a causa dell’asse Pechino-Mosca. Nonostante ciò, il programma lunare del Dragone sembra ben finanziato, con una struttura e una strategia solide.

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