IL CASO

Osservatorio Flyeye, il Tar della Sicilia sblocca l’impasse. Urso: “Avanti sullo sviluppo”



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Rigettato il ricorso di alcune associazioni ambientaliste che si opponevano alla realizzazione del telescopio per la sorveglianza planetaria sul Monte Mufara gestito dall’Esa. Il presidente dell’Asi, Valente: “Iniziativa strategica e di valenza internazionale”

Pubblicato il 25 set 2024



Adolfo Urso 9

“Esprimo soddisfazione per la decisione del Tar che sblocca un progetto strategico per la politica spaziale europea, riconoscendo la piena correttezza dell’operato del governo. Avanti sulla strada dello sviluppo, l’Italia è in campo, grande attore anche nello spazio”.

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, in merito alla decisione del Tar siciliano che ha rigettato il ricorso di alcune associazioni ambientaliste che si opponevano alla realizzazione dell’Osservatorio “FlyEye” sul Monte Mufara, nelle Madonie, gestito dall’Esa, l’Agenzia spaziale europea.

“Ho già comunicato al direttore Esa Aschbacher la buona notizia che consentirà alla Sicilia di avere un’opera così significativa, frontiera della nuova tecnologia per l’osservazione dello Spazio” ha aggiunto Urso.

Sicurezza spaziale

FlyEye sarà infatti il primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa per monitorare gli oggetti vicini alla Terra e per l’osservazione dello spazio profondo. A favore della realizzazione dell’Osservatorio si erano espressi alcuni dei più significativi scienziati italiani in un manifesto pubblico che ricordava come l’opera, con un impatto ridotto e priva di inquinamento luminoso, potrà garantire la tutela del paesaggio e della natura, impedendo la realizzazione di opere ben più invasive per l’ambiente, rappresentando una strategia efficace per la salvaguardia del parco delle Madonie.

Investimento da 12 milioni

L’investimento complessivo previsto è di 12 milioni di euro per la sede siciliana, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.

Il progetto aveva subito in passato notevoli ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’Esa aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito verso un’alternativa nelle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli. Tuttavia, grazie agli interventi del governo italiano attraverso una decretazione d’urgenza e una stretta collaborazione con le autorità locali, l’Esa ha deciso di confermare la sua scelta del sito sulle Madonie, sottolineando l’urgenza di una rapida realizzazione dell’osservatorio in linea con gli obiettivi ambiziosi del progetto.

Iniziativa strategica

“Sono particolarmente lieto di accogliere la notizia sul pronunciamento del Tar Sicilia che consentirà ad una iniziativa strategica e di valenza internazionale, supportata da Esa, di essere realizzata sul territorio italiano, in Sicilia – ha commentato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente -. La decisione è il riconoscimento di lavoro di attenzione che in questi anni le istituzioni, Esa e Asi hanno messo a punto per giungere alla progettazione di una infrastruttura che rispetti l’ambiente circostante.

Sorveglianza planetaria

“Si tratta di un telescopio per la sorveglianza planetaria che nasce da un brevetto italiano e che consentirà al Paese di posizionarsi all’avanguardia a livello mondiale – ha continuato Valente – . È riconosciuta l’eccellenza della comunità scientifica italiana, il rispetto della legalità, il supporto continuo dell’esecutivo e in particolare del ministro Urso, il ruolo di primo piano che l’Italia svolge in ambito spaziale. Iniziative che consentiranno di avere ricadute sostanziali anche sul territorio. La scienza legata a FlyEye avrà grandi benefici per tutta l’umanità”.

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