L’INTERVENTO

Europa, Mattarella: “Deficit su materie critiche, aerospazio caso emblematico”



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Il Presidente della Repubblica: “Da alcuni anni i satelliti europei vengono messi in orbita attraverso lanciatori privati di Paesi terzi, a causa della indisponibilità dei motori russi usualmente impiegati per i razzi vettori. Si tratta di un esempio delle criticità legate a carenze nelle scelte comunitarie in argomento”

Pubblicato il 20 set 2024



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Le definisce “criticità legate a carenze nelle scelte comunitarie”. E cita come esempio l’aerospazio e le sue ricadute: “Da alcuni anni i satelliti europei vengono messi in orbita attraverso lanciatori privati di Paesi terzi, a causa della indisponibilità dei motori russi usualmente impiegati per i razzi vettori. Si tratta di un esempio delle criticità legate a carenze nelle scelte comunitarie in argomento”.

Nel suo intervento alla 17esima edizione del Simposio Cotec, a Las Palmas de Gran Canaria, quest’anno dedicato al tema della sovranità tecnologica, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla di deficit su materie critiche e menziona l’aerospazio come caso emblematico.

Mattarella: “Per restare competitivi servono risorse”

Il Capo dello Stato sostiene che “per restare competitivi servono risorse. Anzitutto fondi per i nostri sistemi educativi – e in Italia permane un significativo deficit di istruzione nell’ambito delle lauree Stem – e per la ricerca, oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie”.

“La sovranità in campo tecnologico – aggiunge – si nutre di questi fatti e di cooperazione, perché non è indifferente la questione della internazionalizzazione della ricerca e degli investimenti relativi, della tutela del valore strategico di alcuni ambiti”.

Il Presidente: “La sovranità tecnologica non significa chiusura”

Sovranità tecnologica non significa chiusura, arroccamento o protezionismo, atteggiamenti che finirebbero per indebolire e marginalizzare ulteriormente l’Europa, gli Stati dell’Unione europea. Al contrario – continua il Mattarella – è un cantiere in cui potenziare la ricerca, per affrontare con coraggio la transizione digitale, cogliendo i vantaggi della intelligenza artificiale nella gestione dei cambiamenti epocali che essa produce. È significativo che per sviluppare questo cantiere sia stata nominata un’apposita commissaria dell’Unione per la sovranità tecnologica, Henna Virkkunen“.

Il Capo dello Stato: “L’innovazione sia al servizio del progresso”

Mattarella rileva ancora come “l’apertura e la capacità di inclusione proprie alla cooperazione scientifica internazionale sono fattori essenziali perché l’accesso all’innovazione non resti prerogativa esclusiva di alcuni Paesi”. E il Presidente della Repubblica sottolinea che “l’innovazione al servizio del progresso opera con efficacia all’interno di regimi liberi e democratici che hanno al centro la dignità delle persone: in questo l’Europa ha il suo punto di forza e la sua caratteristica. Spagna, Portogallo e Italia possono sviluppare una azione di stimolo importante nella Ue”.

Mattarella: “Nuove regole sull’AI confermano leadership Ue”

“L’Europa dispone di notevole potenza di calcolo e i supercomputer pubblici più potenti si trovano in Finlandia, Italia, Spagna e Portogallo (con il progetto Deucalion). Dobbiamo tuttavia prendere atto che, ad oggi, i programmi di intelligenza artificiale generativa più avanzati ed universalmente usati, sono statunitensi”, spiega Mattarella.

Il Capo dello Stato osserva che “l’Unione europea, attraverso la normativa sull’intelligenza artificiale, ha cercato di instaurare il primo quadro giuridico in assoluto sul tema, che affronta i rischi per l’esercizio della libertà dei cittadini insiti in questi strumenti e pone l’Europa in una posizione di leadership a livello mondiale. È questo un esempio del valore della Ue, capace di affermare modelli e standard a livello internazionale. Basta ricordare l’esperienza nel settore delle telecomunicazioni messa a frutto con la rete Gsm o quella del sistema di navigazione satellitare Galileo per cogliere come l’Europa possa avere un ruolo”.

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