LA RICERCA

6G satellitare, un “metamateriale” per migliorare le prestazioni



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Messo a punto da un team di ricercatori capitanato dal professor Qammer Abbasi dell’Università di Glasgow consentirà un maggior trasporto di dati nonché di ampliare la capacità di telerilevamento e di contare su un segnale più potente

Pubblicato il 10 set 2024



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Realizzato un materiale a due dimensioni che migliorerà le future comunicazioni satellitari a 6G, rendendole ultraveloci e controllate via software. Un team di ricercatori dell’Università di Glasgow, guidato da Qammer Abbasi (co-direttore del Communications, Sensing and Imaging Hub dell’ateneo scozzese), ha sviluppato un’antenna innovativa per le comunicazioni wireless che combina le proprietà uniche dei metamateriali con una sofisticata elaborazione del segnale per offrire un nuovo picco di prestazioni. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista “Communications Engineering”.

Tecnologia innovativa

“Questo prototipo – spiega Abbasiè uno sviluppo molto interessante nel campo delle antenne adattive di prossima generazione, che supera i precedenti sviluppi all’avanguardia delle antenne programmabili riconfigurabili”.

“Il nostro prototipo – aggiunge – spinge la tecnologia molto più in là, nella banda superiore mmWave di 60 GHz. Ciò lo rende un trampolino di lancio potenzialmente molto valido verso nuovi casi d’uso della tecnologia 6G e potrebbe aprire la strada a un funzionamento a frequenze ancora più elevate nella gamma dei terahertz”.

Metamateriali

“Si tratta di uno strumento che sfrutta i cosiddetti metamateriali, ossia materiali artificiali con proprietà che non sono presenti nei materiali tradizionali”, commenta Alessandro Toscano, dell’Università di Roma Tre e presidente della Società italiana di elettromagnetismo Siem.

Il doppio delle informazioni

Sfruttando e manipolando alcune caratteristiche strutturali dei materiali è infatti diventato possibile da alcuni anni realizzare materiali “impossibili”, ossia con comportamenti completamente nuovi e che stanno trovando applicazioni in vari settori. Il nuovo lavoro dei ricercatori scozzesi ha ad esempio ora permesso di realizzare materiali sottilissimi, con uno spessore di meno di un millimetro e che per questo vengono definiti bidimensionali, utili per le future comunicazioni satellitari.

Avendo inoltre la capacità di convertire due differenti tipologie di onde elettromagnetiche, in particolare la loro polarizzazione lineare, in onde con polarizzazione circolare, i ricercatori hanno così permesso di raddoppiare la quantità di informazioni che possono essere trasmesse.

Leadership italiana

In Italia – ha aggiunto Toscano – siamo tra i leader mondiali nello studio dei metamateriali per il loro impiego nelle telecomunicazioni, in particolare, per le comunicazioni mobili 5G e 6G. Numerosi gruppi di ricerca italiani lavorano proficuamente alla realizzazione di metamateriali dalle applicazioni industriali molto interessanti come quelle dell’Università di Glasgow”.

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