RICERCA E SVILUPPO

Quantum memory, la Nasa investe sulla sicurezza delle comunicazioni spaziali



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Il progetto nasce dalla collaborazione tra gli studiosi del Glenn Research Center dell’agenzia spaziale statunitense, a Cleveland, e gli esperti di Infleqtion. Obiettivo: creare una rete quantistica su larga scala che possa portare anche a nuove scoperte scientifiche

Pubblicato il 5 ago 2024



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Un team di ricercatori ha sviluppato una tecnologia in grado di memorizzare le informazioni all’interno di una nuvola di atomi. Insieme alla società Infleqtion, i ricercatori del Glenn Research Center della Nasa a Cleveland hanno prodotto la prima memoria quantistica dell’Agenzia spaziale a stelle e strisce. Questa tecnologia è il primo passo della Nasa verso la creazione di una rete quantistica su larga scala, che possa portare a comunicazioni spaziali più sicure e, eventualmente, a nuove scoperte scientifiche.

La memoria quantistica “immagazzina” le informazioni codificate nella materia o sui fotoni – che sono singole particelle di luce – per un certo periodo di tempo. La memoria sviluppata in collaborazione con Glenn memorizza le informazioni in una nuvola di atomi raffreddati al laser e le rilascia successivamente sotto forma di fotoni.

Coprire lunghe distanze

Sulla Terra, tante reti quantistiche utilizzano infrastrutture in fibra ottica. Tuttavia, le informazioni quantistiche si degradano dopo poche decine di chilometri, limitando notevolmente le dimensioni di qualsiasi rete futura. Al contrario, la memoria quantistica consentirà di espandere le reti quantistiche per inviare informazioni su distanze maggiori.

“Se riuscissimo a portare la memoria quantistica nello Spazio, potremmo utilizzare la trasmissione spaziale gratuita e aumentare le distanze fino a coprire tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato Adam Fallon, scienziato quantistico del Glenn Center della Nasa.

Informazioni più sicure

Una rete quantistica su larga scala elaborerebbe le informazioni più velocemente, fornirebbe una maggiore sicurezza delle informazioni e migliorerebbe l’accuratezza del modo in cui esploriamo il mondo rispetto a una rete di computer tradizionali.

“La quantistica potrebbe fornire alla Nasa la capacità di esplorare o percepire cose nello Spazio che non potremmo fare in altro modo – ha aggiunto Evan Katz, scienziato quantistico della Nasa -. Anche se le reti quantistiche sono un po’ più lontane nel tempo, siamo entusiasti di capire meglio come la memoria quantistica influisca sulle reti quantistiche stesse”.

Nuova tecnologia

Il team quantistico del Glenn Center intende studiare e perfezionare la nuova tecnologia e poi inserire quanto appreso in modelli al fine di simulare il funzionamento di una rete quantistica su larga scala. Da qui, si prevede di fornire un feedback alla Nasa, al mondo accademico e all’industria, in modo che tutte le parti possano avvicinarsi all’obiettivo di sviluppare una rete quantistica.

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