“La competenza sulla mobilità orizzontale e verticale, quindi dalla aerospazio alle quattro ruote, passa per Torino”, ha detto il neo presidente dell’Unione industriali del capoluogo piemontese, Marco Gay, dopo che l’assemblea, organo composto dai rappresentanti di 2.212 aziende che impiegano complessivamente oltre 116.000 addetti, lo ha eletto numero uno dell’associazione per il quadriennio 2024-2028, approvandone il relativo programma di attività. A Marco Zoff, invece, è andata la delega all’industria dell’aerospazio.
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Riflettori sulla Città dell’aerospazio
Per Gay, “industria e innovazione sono un binomio indissolubile per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio”. E quindi, occhi puntati sulla fondazione per l’intelligenza artificiale che “sarà una cinghia di trasmissione straordinaria rispetto alla grande capacità manifatturiera e innovativa che abbiamo con le nuove tecnologie”. E poi, la Città della salute, la città dell’aerospazio “che determinano uno sviluppo industriale ulteriore e nuovo”.
Eterogeneità industriale
C’è, per Gay, tutto il grande mondo dei semiconduttori “che come filiera e come territorio ci vede protagonisti”. In generale, “c’è un’eterogeneità industriale che in questi venti anni ha saputo reagire alle difficoltà del mercato e ha saputo portare Torino a crescere in linea con le altre città italiane e in linea con le altre capitali industriali europee”. Su questo solco, ha ribadito, “bisogna continuare, anche perché le sfide sono serie. Il momento è complesso, ma ci sono anche opportunità che dobbiamo essere insieme in grado di cogliere”.