Boeing ha lanciato nello Spazio, per la prima volta, la capsula Starliner, con un equipaggio di due astronauti, dopo cinque rinvii. Una coppia di piloti collaudatori dell’agenzia spaziale statunitense è decollata da Cape Canaveral, in Florida, a bordo della navicella, destinata alla Stazione spaziale internazionale (Iss). Il primo test con equipaggio è un passo fondamentale per ottenere la certificazione come nuovo “taxi spaziale” della Nasa, alternativo a SpaceX di Elon Musk.
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Due astronauti in volo
Gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, entrambi con due voli spaziali all’attivo, sono decollati dalla base di Cape Canaveral per un soggiorno di circa una settimana nella Iss. Wilmore è il comandante del volo di prova. Starliner diventa così la sesta navicella made in Usa a trasportare astronauti della Nasa, dopo i programmi Mercury, Gemini e Apollo negli anni ’60 e ’70, lo Space Shuttle dal 1981 al 2011 e il Crew Dragon di SpaceX dal 2020.
Programma Starliner
Il programma Starliner è stato afflitto da anni di problemi di sicurezza e ritardi, e una missione di successo offrirà a Boeing una tregua quanto mai necessaria in un periodo di intense turbolenze per i suoi aerei passeggeri. Nel frattempo la Nasa sta cercando di certificare Boeing come secondo operatore commerciale per trasportare gli equipaggi sulla Iss, qualcosa che SpaceX di Elon Musk fa già da quattro anni.
I guai della Boeing
Entrambe le società hanno ricevuto contratti multimiliardari nel 2014 per sviluppare le capsule per equipaggio, necessarie dopo la fine del programma Space Shuttle che ha lasciato gli Stati Uniti temporaneamente dipendenti dai razzi russi. Boeing è rimasta molto indietro: le battute d’arresto andavano da un bug del software che ha portato l’astronave su una traiettoria sbagliata durante il primo test senza equipaggio, alla scoperta che la cabina era piena di nastro isolante infiammabile dopo il secondo.
Test al velivolo
Durante la loro permanenza sulla Iss, continueranno a testare il velivolo, simulandone l’uso come rifugio in caso di problemi sulla stazione spaziale. Dopo lo sgancio, la Starliner rientrerà nell’atmosfera rallentando da 28.000 chilometri l’ora fino a un delicato atterraggio negli Stati Uniti occidentali, assistito da paracadute e airbag.