Con un rafforzamento sull’uso dei satelliti, lo Spazio deve diventare uno dei pilastri della strategia degli industriali per rilanciare la competitività in Europa. Non solo sotto il profilo strettamente economico, ma anche sotto quelli della difesa, della sicurezza e dell’innovazione.
È questo uno dei cardini della dichiarazione congiunta (scaricala qui) firmata dal presidente dei Confindustria, Emanuele Orsini, e da Patrick Martin, numero uno del Medef (il Movimento delle imprese francesi), in occasione del sesto forum economico franco-italiano che si è svolto a Parigi. Una dichiarazione che suona come un appello lanciato alle istituzioni Ue alla vigilia delle elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento.
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Difesa e sicurezza
Facendo leva sullo Spazio, “la sfida della difesa e della sicurezza deve essere il principale obiettivo strategico del prossimo decennio. La necessità di sviluppare le nostre capacità industriali per raggiungere l’autonomia in questo settore strategico non è mai stata così urgente”, scrivono ancora Orsini e Martin, nel passaggio laddove affrontano il tema della promozione della competitività industriale europea della difesa attraverso una strategia per una forte resilienza.
I due presidenti ritengono che le nuove istituzioni europee dovranno prendere decisioni cruciali per l’Ue: “Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la crisi energetica e delle materie prime, l’aumento del divario di ricchezza con gli Stati Uniti e la Cina richiedono azioni forti, senza precedenti e rapide da parte dell’Europa”. E di fronte a queste sfide, è chiaro che l’industria aerospaziale giochi un ruolo chiave.
Fondo sovrano europeo
Su questa lunghezza d’onda, Orsini e Martin ribadiscono che è necessario rafforzare la competitività europea attraverso una decisa azione di semplificazione; promuovere la competitività europea attraverso uno shock sugli investimenti nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp), con più risorse e strumenti finanziari adattati alle esigenze delle imprese e un approccio di finanziamento europeo che mobiliti risorse pubbliche e private, compreso un grande Fondo sovrano europeo in grado di mobilitare fino a 500 miliardi di investimenti privati; attrarre talenti e garantire competenze future. E ancora: abbracciare la neutralità tecnologica e sostenere attivamente l’industria nucleare insieme ad altre fonti di energia pulita; promuovere la competitività dell’industria europea della difesa attraverso lo sviluppo di una strategia della resilienza, procedendo verso la creazione di un “mercato comune per l’industria della sicurezza e della difesa”.
Appalti pubblici
Gli appalti pubblici, sottolineano, “dovranno sostenere questo obiettivo istituendo un Buy European Act e ponendo le basi per una vera e propria leadership europea. Di fronte agli Stati Uniti e alla Cina, gli acquirenti pubblici dovranno promuovere le tecnologie europee laddove equivalenti in termini di prezzo, qualità e prestazioni”.