“Aprire alle partnership pubblico-privato e favorire l’ingresso nell’aerospazio di attori estranei al settore per cogliere le opportunità della New Space Economy”: è l’indicazione del presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente, fornita a margine della presentazione, al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), di Nse – New Space Economy European Expoforum, evento che si terrà alla fiera di Roma il prossimo 14, 15 e 16 dicembre.
Indice degli argomenti
Cogliere opportunità della new space econony
“L’Italia è l’unico Paese europeo in grado di presidiare tutti i domini dello Spazio: osservazione della Terra, esplorazione umana, robotica, navigazione, scienza e ricerca – dice il presidente dell’Asi -. Quello che occorre fare per cogliere le opportunità del nuovo ciclo di economia dello Spazio è, da un lato, mantenere il supporto di carattere istituzionale, soprattutto per le iniziative di carattere strategico, dall’altro favorire l’ingresso di nuovi attori nel mercato spaziale”.
“Non necessariamente già operanti in ambito Spazio, ma anche in settori che possono trarre vantaggi dall’utilizzazione di tecnologie dello Spazio – continua Valente -, e mi riferisco alle startup e anche alle possibilità offerte dalle pmi, salvaguardando ovviamente i grandi, che sono il nostro fiore all’occhiello. Questo aspetto di supportare anche i ‘non-space’, anche come attenzione verso partnership di natura pubblico-privata è fondamentale per giustificare i numeri con cui vengono stimate le attività prospettiche nell’ambito della new space economy”.
Aerospazio, Lazio protagonista
“L’Aerospazio è un settore strategico quindi bisogna assolutamente essere protagonisti, l’Italia lo è e lo è il Lazio. La sfida è globale e le sfide sono sempre più impegnative, non ci si può permettere il lusso di fermarsi se vogliamo rimanere leader in Europa e protagonisti nel mondo”, aggiunge Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio: “Per il Lazio il settore dell’aerospazio è un’eccellenza, parliamo di 300 imprese, sia grandi che pmi con alto valore tecnologico, oltre 23.000 addetti e un fatturato di 5 miliardi di euro, oltre 1,6 miliardi solo per l’export”.
Di fronte a queste numeri, spiega Angelilli, “dobbiamo fare sistema e rafforzare le relazioni tra le istituzioni e tutti gli attori, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte e quindi la costituzione di un tavolo tecnico strategico con il supporto del Mimit che può rappresentare una visione strategica che impegni tutto il governo nonché le istituzioni regionali per essere pronti anche per la nuova fase europea. Avremo una nuova Commissione europea, una nuova strategia di finanziamenti e lì davvero dobbiamo essere protagonisti”.